Indiana Jones e il Quadrante del Destino, recensione del film con Harrison Ford

Indiana Jones e il Quadrante del Destino, la recensione

Indiana Jones e il Quadrante del Destino (Indiana Jones and the Dial of Destiny), diretto da James Mangold, è il quinto capitolo della saga incentrata sul celebre archeologo con Harrison Ford, Phoebe Waller-Bridge, Mads Mikkelsen, Toby Jones e Boyd Holbrook. Questa la recensione.

Sul finire della Seconda Guerra Mondiale, Indiana Jones e il suo collega Basil Shaw sono catturati dai nazisti nel tentativo di recuperare la Lancia di Longino che si presume sia la lancia che trafisse il costato di Gesù. Qui, l’astrofisico Jürgen Voller cerca di convincere i suoi superiori di aver trovato un reperto molto più prezioso della lancia: il meccanismo di Antykytera, o Quadrante del Destino, inventato da Archimede e ritenuto in grado di localizzare fessure nello spazio-tempo. Dopo essere riusciti a scappare e aver messo fuori gioco Voller, visto il vivo interessamento di Basil verso il marchingegno, Indiana decide di lasciarglielo.

Manhattan, 1969. Nel giorno in cui una parata festeggia l’avvenuto allunaggio, Indiana Jones – che si è appena separato da Marion – viene raggiunto da Helena Shaw, figlia di Basil anch’essa archeologa la quale rivela che il padre è morto dopo aver studiato ossessivamente il Quadrante. I due vengono però attaccati da alcuni uomini al soldo di Voller che, ritenuto morto in Germania durante lo scontro per il possesso del Quadrante, vuole a tutti i costi mettere insieme i pezzi del meccanismo per aprire un varco temporale, tornare ai tempi del nazismo e cambiare così il corso della Storia. Per Indiana e Helena sarà l’inizio di un viaggio tra Tangeri, l’Egeo e la Sicilia per impedire che la follia di Voller si compia.

COMMENTO

Sono trascorsi quindici anni da Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, il tanto vituperato quarto capitolo che non convinse la critica e deluse i fan. Era dunque necessario, per questo quinto capitolo della saga sull’archeologo più famoso della storia del cinema, un cambio di rotta. Ecco, dunque, che la regia passa da Steven Spielberg (rimasto come produttore esecutivo, insieme a George Lucas) a James Mangold. E il passaggio di testimone si rivela azzeccato.

Sì, perché se Mangold riesce a imprimere a Indiana Jones e il Quadrante del Destino il ritmo giusto con una regia ampiamente “spielberghiana” (si veda l’iniziale combattimento sul tetto del treno o l’inseguimento a bordo dei tuk-tuk a Tangeri, bei pezzi di cinema), il tutto è coronato dalla fisicità di Harrison Ford che, fiero ottantenne, non disdegna di mostrare i segni del tempo, anche se ovviamente costretto a rinunciare – o comunque a diminuire – le scene più concitate. Ed è proprio su di lui che poggia l’intero film riuscendo a portare anche quella vena di sincera malinconia verso un finale che può persino emozionare.

Per il resto, Indiana Jones e il Quadrante del Destino è un film che racchiude in sé un’intera saga con tutte le dovute citazioni e i rimandi del caso (si accenna al sangue di Khali, al voodoo ecc.) che i fan sapranno cogliere sicuramente. Anche se la sceneggiatura sconta un certo sovraccarico – specie nel finale – risultando a tratti un po’ troppo arzigogolata, il ritmo non cede quasi mai.

La Storia diventa, qui più che in altri casi, un vero e proprio magazzino da cui pescare temi e personaggi (Archimede, nientemeno) e con cui gli autori giocano e si divertono, invitando così lo spettatore ad abbandonarsi al piacere del racconto e a divertirsi con loro, posto che venga messa da parte la verosimiglianza. Ma la Storia contemporanea si riflette inequivocabilmente anche in quella raccontata nel film, per cui il ruolo di spalla di Indy spetta a una donna, Helena, fiera e combattiva anche se non proprio un’anima candida; mentre la presenza del piccolo Teddy, aiutante di Helena, sembra servire più ad accogliere gli spettatori più piccoli anagraficamente lontani dalle vecchie avventure di Indiana Jones.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino è, in conclusione, un film riuscito con cui possiamo dire addio (definitivamente?) a quello che è diventato un autentico mito cinematografico e una delle figure del cinema postmoderno più amate e di sempre.


Indiana Jones e il Quadrante del Destino è attualmente distribuito nelle sale di tutto il mondo, mentre l’intera saga Indiana Jones è disponibile all’interno del catalogo di Disney+.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino
indiana jones

Regista: James Mangold

Data di creazione: 2023-07-02 11:09

Valutazione dell'editor
3.5

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