[View Conference] Intervista a Mark Osborne, regista de Il Piccolo Principe

Durante la View Conference abbiamo avuto modo di conoscere, incontrare e intervistare numerosi artisti. Tra tutti si è distinto Mark Osborne: disponibile, attento, mai fuori luogo, Mark ha seguito praticamente tutti gli interventi dei suoi colleghi con religiosa attenzione. Il suo panel è stato molto interessante, incentrato principalmente sulla realizzazione de Il piccolo principe, il suo ultimo lungometraggio che ha avuto un successo incredibile, soprattutto in Francia.

Mark Osborne è stato candidato a 2 premi Oscar, per Kung Fu Panda e per More, un cortometraggio diretto nel 1999, senza contare il César vinto proprio per Il piccolo principe come Miglior Film di Animazione.

Ecco la nostra intervista, questa è stata fatta in collaborazione con altre testate, per prime trovate le risposte date a noi di Universal Movies:


UM: “Su Il piccolo principe si è detto molto e scritto tantissimo, quindi parleremo d’altro. Ci racconti delle nominations per Kung Fu Panda e per More, quali ricordi hai?”

MO: “More è stato fatto con alcuni amici e veramente con pochissimi soldi, lo potete trovare tranquillamente su YouTube. La nomination per il film è stata una grande sorpresa, quando fai un cortometraggio non pensi neanche di farlo distribuire, quindi è stata una vera sorpresa e un enorme onore e a quel punto sono stato invitato ad entrare nell’Academy. E’ successo in un periodo molto precoce della mia carriera, ma è servita per aprire molte porte, per essere scelto come regista. La nomination per Kung Fu Panda è stata un’altra enorme sorpresa, ci abbiamo lavorato sopra per tantissimo tempo e non avremmo mai pensato che arrivasse alla nomination. Veramente un grande onore per entrambi i lavori, per me, ma anche l’intera equipe con cui ho collaborato.”

UM: “Hai intenzione di proseguire la collaborazione con i Coldplay, dopo aver diretto il video Hurts like heaven?”

MO: “Abbiamo fatto il video insieme, che uscì con l’intenzione di espandere il progetto in un film di animazione, abbiamo sviluppato la storia, ispirata all’album Mylo Xyloto. Ho lavorato direttamente con Chris Martin e, in piccola parte, con tutta la band e la storia è cambiata piano piano che gli anni passavano e abbiamo fatto uscire 6 comic-book legati all’album e al progetto. Il video musicale era un tentativo di tenere insieme tutti questi frammenti di idee che avevamo, ma dopo sono andati in tour, poi hanno fatto un nuovo album e la vita è andata avanti. Spero che un giorno si possa fare ancora qualcosa insieme, ma, ad oggi, esiste un bellissimo fumetto, un bellissimo video e un album incredibile. Sul mio website trovate ancora qualche traccia della nostra collaborazione.”

Inoltre Mark, parlando de Il piccolo principe, ha affermato che per lui il film e il libro sono due progetti ben distinti. Il libro esiste e non pretende che sparisca dalla faccia della Terra, come esiste il film, che è una versione della storia: se uno non ama il film lui non obbliga nessuno a vederlo. Loro hanno cercato di creare un prodotto che fosse immersivo, ama molto il film perchè sente di appartenergli.

Inoltre all’inizio, ha avuto paura che la Fondazione di saint-Exupéry potesse impedirgli di non girare il film, aveva soprattutto paura di perdere la sua libertà artistica, invece la Fondazione l’ha supportato molto, come anche i membri della famiglia che, alla premiere, sono andati a salutarlo in lacrime. La Fondazione, inoltre, gli ha chiesto di essere un Ambasciatore per loro.

Riguardo al suo prossimo progetto, Bone, il fumetto di Jeff Smith, Mark ci ha confessato di essere un grande fan del fumetto, di avere la stessa paura di portarlo sul grande schermo come per Il piccolo principo. Probabilmente saranno tre film che copriranno l’intera serie del celebre fumetto, lo script è di Adam Kline e dice che Jeff Smith ha approvato il progetto. Inoltre, la prossima settimana potrà svelare il titolo di un nuovo progetto su cui lavorerà.

Mark, durante l’intervista, indossava la spilla di WIA, Women In Animation. Ci racconta che le donne hanno un ruolo enorme nell’animazione, in ogni ambito professionale, e il suo sogno è che le donne siano numericamente ben distribuite 50/50 con gli uomini animatori. Secondo lui, ci vuole un grosso sforzo perchè avvenga il cambiamento ma lui ci crede e si sente direttamente responsabile. Ci confessa che, quando su uno script serve una folla, lui specifica sempre che sia per metà femminile, poichè chi lo legge automaticamente crea una predominanza maschile, è automatico. Spera, inoltre, di vedere sempre più donne registe.


Grazie a Mark Osborne, aspettiamo con ansia il tuo Bone.


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