View 2019: La nostra intervista al premio Oscar Brad Bird

Tra gli ospiti illustri del ricchissimo programma dell’edizione 2019 della View Conference, questa sera vi parliamo del due volte premio Oscar Brad Bird.

Anche per chi mastica poco di cinema, Brad Bird non può che essere un nome noto. Famoso per aver diretto i due Gli incredibili, Brad è stato anche regista di film live-action come Mission: impossible – Protocollo fantasma e Tomorrowland con George Clooney, senza contare il piccolo gioiello Il gigante di ferro. In carriera ha vinto due Oscar, uno per Gli incredibili e l’altro per Ratatouille, oltre a 5 nominations.

Durante la presenza alla View Conference, il regista Brad Bird si è reso protagonista di una lunga tavola rotonda con cui ha discusso di molti temi con giornalisti e testate accreditate (Universal Movies inclusa): ecco, in sintesi, di cosa abbiamo parlato.

Intervista a Brad Bird

Universal Movies: Brad, grazie del tuo tempo e del tuo lavoro che ci ha permesso di sognare ad occhi aperti. Personalmente trovo che il tuo film Ratatouille sia uno dei più grandi capolavori dell’animazione moderna. Vedremo mai su schermo la trasposizione del fumetto The spirit, un progetto che tu hai seguito e spinto agli studios per più di due anni?

Ho trascorso molto tempo della mia vita a lavorare sul progetto The spirit, senza riuscire a tirarci fuori nulla di concreto. A quei tempi le teste pensanti avevano veramente delle idee stupide circa l’animazione. Si pensava che per fare un film di animazione si dovessero, per forza, spendere migliaia di dollari. Io penso che il film dovesse essere disegnato a mano, riprendendo i fumetti degli anni ’40, con quello stile caratteristico e cartonesco. E’ conosciuto come il Quarto potere dei fumetti, quindi meritava una cura e un’attenzione di altissimo livello. Penso che, per me, il tempo del progetto su The spirit sia passato, mi sto occupando di altre cose, spero vivamente di vederlo su grande schermo, spero che possa essere disegnato a mano come merita di essere fatto, ma non è più una mia priorità.

Universal Movies: Perchè non hai mai amato la definizione di “film per ragazzi”?

Perchè è limitante! Credo che sei fai un prodotto di qualità, anche se pensato per gli adulti, ma con qualcosa di importante da dire, i ragazzi ci graviteranno comunque intorno. Ciascun film che ho diretto è stato proprio il tipo di film che io avrei voluto vedere, io penso che il pubblico lo percepisca, l’adulto come anche il ragazzo. Quando ero ragazzo non ero interessato per i prodotti pensati per i piccoli e dicevo “Ma chi vorrebbe vedere queste schifezze?”. Invece amavo Bugs Bunny, che è chiaramente un prodotto non pensato solo per i piccoli ma trasversale per tutte le età.

Parlando con le altre testate, Brad Bird ha affermato che per lui la differenza grossa tra l’animazione e il film live-action è che nell’animazione il regista deve creare delle emozioni dal nulla, mentre nei film reali il regista è colui che coglie e registra le emozioni trasmesse dall’attore.

Gli piace molto l’animazione perchè tira fuori la parte infantile, in senso positivo, dalle persone. Tutti quei sentimenti più primordiali, magari legati all’infanzia. Sostanzialmente, la parte emozionale di un film è quella che lo affascina di più, come è creata una certa scena e che sentimenti vuole trasmettere, riconoscibili dal pubblico di tutto il mondo, di diversa estrazione sociale, sia che sia un piccolo film che uno di grossa levatura.

Brad Bird, non tutti lo sanno, è anche la voce del personaggio di Edna Mode ne Gli incredibili: è stato scelto lui perchè, durante un provino, cercava di far capire ad un’attrice come avrebbe dovuto impostare la voce finchè l’attrice non gli ha detto. “Ma perchè non la fai tu che ti riesce così bene?” E così è stato!

Brad Bird view intervista
Marco Nuzzo con Brad Bird alla View Conference 2019

Riguardo la nuova moda della Disney di riproporre i grandi classici in un finto stile live-action, Brad ha affermato che non ama molto questo stile. Certo, un personaggio come Gollum, per esempio, deve essere creato con il motion capture, ma fare un film completamente in digitale (stava parlando di The lion king, senza citarlo) non è nelle sue corde e non è un genere che ama particolarmente, per lui un film live-action deve avere una grossa componente dal vivo e poco digitale. Brad ha sempre considerato la Disney come pioniera su alcuni aspetti dell’animazione. Per esempio, cita la Disney riguardo Biancaneve e i 7 nani, definendola il primo studios che ha fatto piangere il pubblico con l’animazione, che ai tempi era incredibile.

In conclusione della tavola rotonda, ha accennato al suo prossimo progetto, ossia un film di grosso budget sul terremoto che colpì San Francisco ai primi del novecento, il cui titolo dovrebbe essere 1906. A tal proposito ha menzionato la guerra aperta in quel di Hollywood tra coloro che optano per la classica produzione destinata al cinema e chi preferisce lo streaming (vedi Netflix), motivando così la sua scelta rivolta verso la sala.

Per Brad l’esperienza del cinema è fondamentale: stare in una sala completamente al buio, con estranei, senza poter mettere in pausa il film o rispondere ad un messaggio è la condizione indispensabile per godere bene dei film e dei suoi prodotti e lui si sta battendo per questo. Ci racconta di aver visto un episodio di Breaking bad al cinema a Vancouver, di come il pubblico fosse entusiasta dell’esperienza e di come risultasse più bello sul grande schermo, senza interferenze di nessun tipo.

Brad Bird si è confermato un grande professionista e un regista di grandissima caratura artistica, e noi lo ringrziamo per questa preziosa intervista.


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