Under Paris: recensione dell’horror con squali di Netflix
Diretto dal regista francese Xavier Gens, noto soprattutto per il suo film d’esordio – quel “Frontiers – Ai confini dell’inferno” osannato da molti come un vero e proprio cult e reputato tra i migliori film di genere prodotti dai cugini d’oltralpe –, “Under Paris” è un film horror di circa un ora e mezza distribuito attraverso la piattaforma Netflix a partire dal 5 giugno 2024.
Under Paris (titolo originale Sous la Seine) racconta di Sophia (Bérénice Bejo), studiosa interessata al comportamento delle creature marine, e delle sue analisi riguardo un curioso esemplare di squalo mako, cresciuto oltre il dovuto. Nel 2021, a seguito di un tentativo di prelievo di campioni biologici andato male, Sophia perde il marito e alcuni collaboratori e decide di dedicarsi ad altro. Nel 2024, però, l’ombra della tragedia di tre anni prima incombe nuovamente quando un ambientalista le rivela che lo squalo carnefice si trova, inspiegabilmente, ad attraversare il fiume Senna.
Sin dal prologo e dalle successive sequenze ci si accorge di essere davanti a un prodotto dal forte sotto-testo ambientalista e andrebbe ovviamente anche bene, se non fosse che tale traccia viene marcata e rimarcata più o meno esplicitamente sino a saturare finanche le sequenze d’azione e, di conseguenza, a veicolare il messaggio in maniera a tratti avulsa rispetto alla stessa narrazione.
Xavier Gens sa il fatto suo ma se a tratti rivela una certa capacità nella costruzione delle atmosfere e della suspense, dall’altro Under Paris pare restare fermo a un bivio e scorrere senza una direttrice o un’identità precisa. Certi passaggi registici sembrano virare ora in direzione del B-Movie ora in direzione del “giocattolone hollywoodiano”.
Sebbene, a posteriori, possiamo dire di essere più dalle parti di “Crawl – Intrappolati” che de “Lo Squalo”, questo “Under Paris” fa fatica a decollare, privo finanche di quella vena scanzonata che caratterizza gli ormai conosciutissimi “Sharknado”, e sembra propendere verso una messa in scena che si prende troppo sul serio.
Apparato tecnico buono e cast che sembra impegnato in un lavoro di ordinaria amministrazione.
La dimostrazione che una tematica importante (in questo caso quella ambientalista) non basta per fare un buon film e necessita di una messa in scena nobile per poter veicolare il messaggio al meglio.
Under Paris: recensione dell'horror con squali di Netflix
Regista: Xavier Gens
Data di creazione: 2024-06-20 09:54
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