[Recensione] Omicidio all’italiana, di Maccio Capatonda – uno sguardo sconvolgente dietro lo show business dei crimini

omicidio all'italiana foto

Dopo il successo di “Italiano Medio” Marcello Macchia in arte Maccio Capatonda torna al cinema con una commedia irriverente che strizza l’occhio alla nostra realtà con “Omicidio all’italiana”.

Acitrullo é un paesino sperduto sui colli abruzzesi, abitato da 16 abitanti la cui età media é di 70 anni, tutti i giovani si sono trasferiti in grandi metropoli come Campobasso. Il sindaco Piero Peluso (Maccio Capatonda) escogita un eccellente piano per far conoscere il paese ovunque ma un imprevisto blocca il tutto e fa adirare la Contessa Ugaldina (Lorenza Guerrieri) che fino a quel momento aveva finanziato ogni folle progetto del primo cittadino.

Senza i soldi della contessa Acitrullo rischia di morire, perciò Piero Peluso e suo fratello Marino (Herbet Ballerina) si recano dalla filantropa per implorare il suo perdono, ma la trovano inspiegabilmente senza vita. Pur visibilmente sconvolto per l’accaduto, il sindaco ha l’idea (geniale) di inscenare l’omicidio della ricca donna così da poter richiamare l’attenzione dei media ad Acitrullo.

Acitruzzo non ha nulla da invidiare ad Avetrana, Cogne, o Novi Ligure e lo dimostra con il suo omicidio seguito con attenzione dalle telecamere del programma tv “Chi l’acciso?” e dalla carismatica presentatrice Donatella Spruzzone (Sabrina Ferilli).

In pochissimo tempo si avvia il circo mediatico in cui un paesino sotto i riflettori si attrezza nel ricevere onde di turisti assetati della criminosa storia  mentre la polizia si divide tra chi vuole apparire e chi vuole scoprire la verità.

Maccio Capatonda elabora una raffinata narrazione che rispecchia fedelmente gli ultimi crimini che ci vengono raccontati attraverso maratone televisive in cui chiunque prende la parola per dire la sua, e crediamo fedelmente a quello che vediamo attraverso lo schermo. Non dobbiamo temere che Maccio diventi troppo serioso, l’attore-regista e anche sceneggiatore non si dimentica di farci ridere attraverso il suo fedele gruppo di attori che lo seguono in ogni sua folle avventura.

La piccola bugia nata per aiutare le sorti della desolata Acitrullo gli sfugge di mano a Peluso quando il televoto in diretta tv decreta il killer dell’omicidio.

La scrittura pungente e massacrante non condanna nessuna categoria in particolar modo, prende in giro giornalisti, politici, magistrati in egual modo, mostrandoci ognuno attraverso le maschere con cui abbiamo imparato a convivere.

L’unico personaggio che voglia riportarci continuamente alla realtà é l’ispettrice Sandra Pertini (Roberta Mattei), l’unica a voler indagare correttamente sul crimine e preoccupandosi che la verità venda a galla. Incarna l’incredibilità che proviamo davanti allo storytelling mediatico che nasce dietro un crimine.
Eppure come ci ricorda la regina del crime-talk quello che passa attraverso la televisione é un’altra cosa, é puro intrattenimento in cui la verità perde ogni suo valore.

 

Il nostro parere: 7 +

Sembrerebbe che Maccio Capatonda abbia tolto i panni da comico per vestire quelli seri ed impegnati (così come fa Pif), ma i titoli di testa ci ricordano di non credere totalmente né ai personaggi né alla storia “vera” modificata sapientemente dall’autore.
Non lascia nulla al caso, costruendo ogni personaggio completamente carico di pregi e difetti che vengono magistralmente incarnati da attori come Gigio Morra e Antonia Truppo.
Da non sottovalutare la breve partecipazione di Nino Frassica e l’eccellente interpretazione di Sabrina Ferilli, assolutamente credibile nel suo ruolo più delle sue stesse ispirazioni.

 

“Omicidio all’italiana” di Maccio Capatonda arriva al cinema dal 2 marzo, prodotto da Lotus Production e distribuito da Medusa Film.


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