L’amica geniale, commento a Storia del nuovo cognome

Il 2 marzo su RAI 1 è andata in onda l’ultima puntata della serie tv L’amica geniale: Storia del nuovo cognome. Questa è il nostro commento.

Il cast diretto da Saverio Costanzo resta per il piu immutato dalla prima stagione, con qualche nuovo acquisto come Bruno Orlando e Matteo Cecchi.

La storia riprende da dove la si era lasciata, con le vite di Elena e Lila che continuano parallelamente. Due amiche le cui vite incastrate nel rione sembrano esplodere tra amori, tradimenti, vacanze spensierate negli anni difficili del riscatto sociale.

Dietro la macchina da presa di alternano Saverio Costanzo, il cui occhio è teso a rappresentare il difficile periodo degli anni ’60 in cui le donne chiedono emancipazione con mezzi e parole non sempre condivise da famiglie il cui retaggio è ancora incastonato nelle vecchie idee, e Alice Rohrwacher, la cui regia luminosa proietta il suo sforzo verso la spensieratezza estiva, incorniciata da amori da spiaggia e frivolezze da mare.

Storia di un nuovo cognome esplode nel ritmo cinematografico così come il Rione esplode nel Boom Economico, con tematiche importanti come l’omertà di classe la durezza dei rapporti familiari.

La fotografia, a cura di Helene Louvart, predilige il chiaroscuro e si adatta in maniera impeccabile al cambio di regia. Altro nome degno di nota è quello di Alba Rohrwacher, sorella della co-regista che fa da voce narrante, accompagnando lo spettatore con enfasi e coinvolgimento stupefacente.

Il finale inaspettato spinge gli appassionati verso la terza stagione, sicuri che un altro successo con i due precedenti andrà in onda.

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