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Godzilla Minus One: recensione del monster movie giapponese

Abbiamo visto Godzilla Minus One, il monster movie targato Toho vincitore di un premio Oscar, dal 1° giugno disponibile su Netflix nella sua versione doppiata in italiano. Questa la recensione.

Scritto e diretto da Takashi Yamazaki e prodotto da Robot Communications insieme a Toho Studios, Godzilla Minus One è stato distribuito in Giappone il 3 novembre, giorno che viene celebrato come il Godzilla Day. Prima di approdare su Netflix, in Italia è stato distribuito nei primi giorni di dicembre scorso, nelle sole sale UCI, in lingua originale e sottotitolato in italiano.

Ambientato verso la fine della seconda guerra mondiale, questo nuovo capitolo del franchise giapponese segue Kōichi, un pilota Kamikaze che atterra con il suo aeroplano nella base giapponese sull’isola di Odo. Il capo meccanico vedendolo tornare presume che il Kamikaze possa essere sfuggito al suo dovere di soldato e che non abbia avuto il coraggio di immolarsi per il suo Paese. In quella stessa notte Godzilla irrompe nella base e attacca la guarnigione.

Kōichi tenta di sparare sul mostro dal suo aeroplano ma si blocca e perde i sensi. Il giorno successivo scoprirà che Godzilla ha ucciso tutti i soldati; l’unico sopravvissuto oltre Lui è il capo meccanico, il quale lo incolpa di non aver tentato di sparare sul gigantesco lucertolone preistorico.

Godzilla Minus One, una spanna davanti ai Titani del MonsterVerse

Godzilla è apparso per la prima volta sul grande schermo nel lontano 1954, con l’omonima pellicola diretta da Ishirō Honda ed ispirata al film americano del 1953 intitolato “Il risveglio del dinosauro“. Da allora sono seguito altri 32° capitoli prodotti da Toho, senza contare quello diretto da Roland Emmerich del 1998 e gli altri della Legendary Pictures.

In questa lunga carriera il Kaijū “Re dei Mostri” si è trasformato da simbolo dell’orrore nucleare a un eroe, a volte cattivo e a volte salvatore dell’umanità, sino a divenire negli anni ’70 la caricatura di un mostro nucleare. In questo film Takashi Yamazaki ha saputo definitivamente restituire a Gojira [ndr. nome di Godzilla in giapponese] la sua originaria essenza, fondendo un maestoso spettacolo a una sorprendente esplorazione dell’animo di un soldato, oppresso e reso sofferente dai pesanti sensi di colpa e dalla rabbia di essere a torto considerato un vigliacco. L’uomo sarà pertanto trascinato nella miseria e nell’egoismo, status che gli impedisce di poter avere cura della sua nuova famiglia, composta da una giovane donna e da un bambino raccolto dalla stessa tra le macerie.

La storia considera infatti preponderante l’elemento umano. Questo è, per molti aspetti, un dramma ambientato negli ultimi giorni della guerra nel Pacifico, e negli anni successivi in cui il Giappone tenta di risollevarsi dal distruttivo utilizzo della “Bomba H” da parte degli Americani, i quali rasero al suolo Hiroshima e Nagasaki.

Godzilla Minus One, ricostruendo quei luoghi in quel periodo storico, approfondisce gli orrori della guerra, la speranza per la ricostruzione, la frustrazione, la paura e l’ansia vissute dalla povera gente che, da un momento all’altro, si trova in una realtà devastante e devastata. Godzilla racchiude in se tutto ciò, come se fosse la materializzazione delle paure del profondo “inconscio collettivo” del popolo giapponese.

La regia di Takashi Yamazaki è impeccabile, come è impeccabile la sua stessa sceneggiatura, la quale eleva di una spanna Godzilla Minus One su tutti i recenti tentativi di portare nel Mondo il mostro sul grande schermo (riferimento puro e chiaro al MonsterVerse della Legendary).

Notevole inoltre è la caratterizzazione di tutti i personaggi messi in gioco e grandiosa è la rappresentazione visiva di tutto ciò, nonostante un budget modesto ammontante a circa quindicimilioni di dollari. Il risultato è estremamente efficace, molto più di quello raggiunto dagli ultimi blockbuster che hanno come protagonista il nostro Lucertolone Preistorico.

In conclusione

Godzilla Minus One può essere considerato un film complesso dalla trama avvincente, che non punta sui soli effetti speciali – nonostante risulti visivamente estremamente appagante – ma anche su una solida storia basata essenzialmente sulla componente umana. Godzilla Minus One non ha bisogno del mostro per essere considerato un grande film.

Assolutamente consigliato a tutti, non amanti del genere Monster Movie compresi.

Godzilla Minus One: recensione del monster movie giapponese
Godzilla 1

Regista: Takashi Yamazaki

Data di creazione: 2024-06-03 19:58

Valutazione dell'editor
4

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