la pazza gioia recensione

[David di Donatello 2017] La pazza gioia è il miglior film, 6 premi per Indivisibili

La cerimonia di premiazione dei 61° David di Donatello è stata condotta da Alessandro Cattelan con la consueta dose di garbo e ironia che lo contraddistingue, avendo sempre però come fulcro il cinema italiano. A vincere il premio come miglior film è stato La pazza gioia di Paolo Virzì, aggiudicandosene in tutto cinque. Potete leggere qui i vincitori.

Per il film, Virzì ha vinto il David per la regia mentre Valeria Bruni Tedeschi – con un discorso di ringraziamenti folle che sembrava detto dal suo personaggio del film in cui ha ringraziato tutti, dalla sua psicanalista alla sua compagna d’asilo che le passava la focaccia – ha vinto quello per la miglior attrice; il film ha poi vinto i premi per la scenografia e l’acconciatura.

Indivisibili  si è aggiudicato 6 David. Il film di Edoardo De Angelis si è aggiudicato i rispettivi premi: sceneggiatura originale, produttore, attrice non protagonista (Antonia Truppo, il secondo consecutivo dopo quello dell’anno scorso per Lo chiamavano Jeeg Robot), musicista (Enzo Avitabile), canzone e costumista.

Il film di Matteo Rovere, invece, ha visto vincere Stefano Accorsi come miglior attore. Gli altri premi sono andati alla fotografia, al montaggio, al trucco, al suono e agli effetti digitali.

Con due candidature, Valerio Mastandrea ha vinto il premio come miglior attore non protagonista per Fiore. L’altra candidatura era per il ruolo di protagonista in Fai bei sogni di Marco Bellocchio, rimasto a bocca asciutta.

Il David per il miglior film straniero è andato – meritatamente – a Animali notturni di Tom Ford, mentre quello per il miglior film dell’Unione Europea è andato a I, Daniel Blake di Ken Loach, già Palma d’Oro a Cannes.

Momento di autentica celebrazione è stato il momento in cui il presidente dell’Accademia Giuliano Montaldo ha consegnato il David alla carriera a Roberto Benigni il quale ha fatto un discorso di sentito ringraziamento celebrando il cinema italiano come il più bello e il più grande al mondo.

La commozione si è fatta sentire nel momento In Memoriam in cui sono stati ricordate le personalità che hanno reso grande il cinema del nostro paese mentre Manuel Agnelli ha cantato una versione intimistica di Across the Universe dei Beatles.

Un’edizione dei David che ha dimostrato la forte rilevanza di autori giovani ma con le idee chiare, come dimostrano Indivisibili e Veloce come il vento; autori coraggiosi e folli, come le protagoniste del film di Virzì. Perché al cinema serve anche un pizzico di follia.


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