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Bif&st 2021: la masterclass di Gianfranco Rosi con recensione di Notturno

Era dal 2018 che non si parlava di migranti con questo clamore mediatico, ma la condanna a 13 anni di Mimmo Lucano ha scosso nuovamente delle acque che, più che calme, sembravano scomparse dal mappamondo.

Forse non è un caso che il giorno dopo, al Bif&st, si tenga la masterclass di Gianfranco Rosi, con presentazione al pubblico barese del suo ultimo film ‘Notturno’; o forse è solo un caso ed io sono un addetto stampa a cui torna utile parlare di attualità. Punti di vista.

Ad ogni modo, Gianfranco Rosi è un noto documentarista nativo di Asmara, già vincitore dell’Orso d’oro e candidato all’Oscar al miglior documentario per ‘Fuocoammare’, girato a Lampedusa nel pieno del dibattito sull’emergenza migratoria.

Notturno’ si articola in tre anni trascorsi dal regista tra Siria, Libano, Iraq e Kurdistan, attraverso un intreccio di varie storie: il dolore (universale) dato dalla perdita di un figlio, un ragazzino che lavora per aiutare la famiglia, i pazienti di un ospedale psichiatrico che mettono in scena uno spettacolo teatrale, un cacciatore, dei soldati in un posto di blocco, una maestra che aiuta i suoi alunni a superare i traumi vissuti.

‘Notturno’ è il controcampo di ‘Fuocoammare’ che ci consente di capire cosa c’è dall’altra parte.

Se vi aspettavate dinamismo, molto probabilmente a questo film ci siete arrivati casualmente. Difatti, anche stavolta Gianfranco Rosi gira un documentario senza sceneggiatura, posizionando la macchina da presa nel punto giusto e lasciandola lì, in modo da permettere alla storia di essere protagonista a discapito dei tecnicismi dei cameramen: ‘Questa distanza così creata tra il pubblico e la storia racchiude la verità’, dice Rosi.

In un mondo che abbonda di informazioni, Gianfranco Rosi lavora in riduzione per permettere allo spettatore di colmare gli spazi vuoti, allusione di quei confini che in Medio Oriente determinano il passaggio tra la vita e la morte. Decidere di terminare il film sul volto di uno dei giovanissimi protagonisti è una scelta etica che parla di incertezza verso un futuro sospeso, senza conclusione.

Nei reportage, ogni guerra è uguale all’altra e non viene dato spazio alle storie che ci sono dietro; ‘Notturno’ inizia dove finisce il reportage, rendendo le questioni belliche una colonna sonora, un’eco del senso di distruzione.


Notturno
gianfranco rosi notturno recensione scaled

Regista: Gianfranco Rosi

Data di creazione: 2021-10-02 09:52

Valutazione dell'editor
3

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