Distribuita attraverso la piattaforma streaming Netflix a partire dal 26 dicembre, “Squid Game S2” è il seguito della serie coreana divenuta successo planetario e cult nel 2021.
Come è facile immaginare, l’hype generato dall’imminente rilascio della seconda stagione è stato enorme e ha portato con sé aspettative non da poco, soprattutto in virtù del successo che la prima stagione, diretta da Hwang Dong-hyuk e interpretata – tra gli altri – da Lee Jung-jae e Jung Ho-yeon, ha riscosso sia in termini di pubblico che di apprezzamento da parte della critica.
Le prime reazioni a “Squid Game S2” sono state altalenanti: da un lato c’è chi ne ha osannato l’estetica, il ritmo e le tematiche, dall’altro c’è chi ha parlato di mancanza di idee o di una sostanziale riproposizione di ciò che era stato presentato con la serie precedente. Secondo il parere di chi scrive, sebbene alcuni passaggi abbiano un sentore di déjà vu e alcuni snodi narrativi paiano un pochino forzati, questa seconda stagione funziona davvero bene.
Squid Game S2 | Il Trailer
La storia ha luogo circa a tre anni dalla conclusione della serie precedente e vede il giocatore numero 456 Seong Gi-hun intento a raccogliere informazioni al fine rintracciare colui che lo aveva avvicinato al gioco. Grazie all’ingente somma di denaro ottenuta in qualità di vincitore, Seong Gi-hun si avvale ora di una fitta rete di collaborazioni e di mezzi. Contemporaneamente, Hwang Jun-ho – fratello di uno dei più misteriosi personaggi apparsi durante i primi episodi – sembra non darsi pace e cerca ossessivamente di individuare le coordinate e la posizione dell’isola. I loro destini, e quelli di altri, sono destinati a incrociarsi.
Squid Game S2 | Il Commento
Hwang Dong-hyuk, nelle prime sequenze, ci riporta in una Corea cupa in cui i personaggi si muovono come fossero spettri, segnati dalle esperienze vissute e consapevoli che c’è qualcosa di terribile oltre il velo della quotidianità. Questa atmosfera straniante, veicolata tramite una scrittura frenetica e un ritmo eccentrico, dice qualcosa di diverso e apre nuovi sguardi sui temi portanti di Squid Game: la lotta di classe, la critica al capitalismo, la natura della violenza. Attraverso personaggi archetipici – il rapper, il guru delle criptovalute, la ragazza altezzosa – questi nuovi episodi squarciano in maniera tagliente la nostra contemporaneità riuscendo, se non ad approfondire, quantomeno a suggerire e stimolare la critica verso certi topos che sembrano ormai parte integrante del nostro oggi.
A far storcere il naso ci pensano alcuni spiegoni – elementi tipici a cui una certa serialità e un certo cinema ci hanno purtroppo abituati – che sì dicono qualcosa in più allo spettatore ma lo fanno a scapito della verosimiglianza. D’altra parte, con lo scorrere degli episodi di Squid Game, si ha a tratti il sentore di rimanere nello stesso punto, come se non si andasse verso una soluzione bensì si fornissero ulteriori informazioni relative a una cosmologia.
Se è vero quindi che possiamo parlare di espansione piuttosto che di progressione, dall’altro è indubbio che i realizzatori sappiano come tenere il pubblico attaccato alla poltrone e riescono a tendere l’esca sino a ritirarla a un passo dalla svolta. Svolta che, si presuppone, avrà luogo nel corso della terza stagione. E questo gioco di seduzione nei confronti dello spettatore può sì anche far storcere il naso ma, secondo noi, funziona. Alla grande.
Le prime due stagioni di Squid Game sono disponibili sul catalogo di Netflix.
Squid Game S2 | Recensione della seconda stagione
Regista: Hwang Dong-hyuk
Data di creazione: 2024-12-29 00:16
4
Scopri di più da UNIVERSAL MOVIES
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.