Inverso, la recensione della serie sci-fi su Prime Video

Inverso, recensione della serie sci-fi su Prime Video

Inverso (titolo originale The Peripheral) è la nuova serie sci-fi, prodotta e distribuita da Prime Video. Questa è la recensione della prima stagione.

Siamo nell’anno 2032. Flynne Fisher (Chloë Grace Moretz) lavora in un negozio che esegue stampe 3D su commissione. La ragazza vive assieme al fratello Burton (Jack Reynor), ex marine appassionato di videogiochi in realtà aumentata, ed alla madre malata.

Burton riceve, come tester, uno speciale elmetto per un’esperienza immersiva di altissimo livello. Non avendo però grande dimestichezza come “esploratore”, lascia provare la nuova tecnologia alla sorella. Dopo aver accettato per pura curiosità, Flynne si trova proiettata in una Londra ricca di dettagli, un’esperienza sensoriale così forte e coinvolgente da non riuscire a comprendere se si tratti di finzione o realtà. Cosa è accaduto veramente, e chi ha costruito quella tecnologia restano un segreto fino a quando qualcuno verrà a cercarli.

REGIA E SCENEGGIATURA

Inverso è l’adattamento dell’omonimo romanzo di William Gibson. La serie ha un buon ritmo ed un cast interessante e ben affiatato. Il distopico futuro che viene presentato, si dipana man mano attraverso vari flashback narrativi ben dosati che si innestano in modo perfetto nel continuum narrativo. La regia dei vari episodi di questa prima stagione è stata curata dal veterano Vincenzo Natali (Il Cubo) e dallo specialista in serie tv Alrick Riley, entrambi abili a tessere sapientemente una trama ben legata nonostante le varie differenze di stile registico.

Dal punto di vista sceneggiativo, seguire certi ragionamenti sulla distorsione del continuum spazio-temporale può risultare alquanto complicato in alcuni passaggi, e questo finisce col creare confusione in special modo nella prima fase della narrazione. Con lo scorrere degli episodi, però, si evince la volontà degli autori di emulare, in parte, ciò che si è visto con la serie Loki, creando di una serie di “binari morti” in cui vengono ricostruite le realtà alternative nate dalle suddette distorsioni temporali.

IL CAST E L’ASPETTO TECNICO

Inverso si avvale di un ottimo CGI, ben integrato con il girato: un ottimo esempio di quanto appena detto è riscontrabile nel personaggio di Conner, interpretato da Eli Goree. Si tratta di un veterano che ha perso gambe ed un braccio in guerra. L’attore ed il team di computer grafica riescono a dar corpo ad un personaggio credibile e ben inserito nell’ambiente circostante.

Realistica, inoltre, la ricostruzione della Londra futuristica. A tal proposito è possibile che i pochi dettagli rivelati in questa prima stagione di questa location distopica possano essere parte integrande degli ipotetici nuovi episodi. Fate attenzione ai titoli di coda dell’ultimo episodio, c’è un’interessante ed enigmatica scena post credit.

Ottima e convincente la prova di Chloë Grace Moretz. L’attrice non ha difficoltà a rapportarsi col doppio ruolo di Flynne e della bambola che la ospita durante le incursioni nella Londra, al di fuori del proprio frammento. Buona anche la caratterizzazione che T’Nia Miller fa della Dottoressa Cherise. L’attrice inglese, dopo i ruoli in The Haunting of Bly Manor e Fondazione, torna qui con un nuovo personaggio di grande spessore e di dubbia moralità.

IN CONCLUSIONE

Consigliato a tutti, anche a chi non è un vero appassionato di fantascienza. La prima stagione di Inverso è attualmente disponibile su Prime Video.

Inverso - The Peripheral
inverso prime video recensione

Regista: Scott B. Smith

Data di creazione: 2022-12-08 14:58

Valutazione dell'editor
3

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