Dal cartellone dei film presenti al Torino Film Festival, stanotte vi parliamo di Alelì, il film di Leticia Jorge Romero, interpretato da Nestor Guzzini e Mirella Pascual. Questa la recensione.
La morte del padre causa nei tre figli degli atteggiamenti differenti di sofferenza e elaborazione che li porterà nella casa del mare messa in vendita dalla madre, Alelì.
COMMENTO
Il tono del film della Jorge Romero è quello della commedia, il film racconta di una famiglia grande con nipoti, pronipoti e generi che gravitano portando il loro vissuto.
Alelì è un film corale, ma il cono di luce è puntato sui tre figli del padre morto e sulla vedova, simpaticissima, che deve essere sistemata. E qui nascono litigi, ripicche, ricordi di dolori passati e affermazioni che si potevano evitare.
La regia segue i protagonisti della loro elaborazione del dolore, con un approccio quasi naturalistico, senza virtuosismi nè elaborazioni. I protagonisti sono tutti molto in parte, sebbene si abbia la sensazione che interpretino loro stessi.
Girato in Uruguay, la pellicola e i protagonisti migrano piano piano nella casa al mare, che si chiama Alelì, da qui il nome del film, dove si troveranno tutti i tre fratelli e la madre per un gesto provocatorio ma liberatorio verso la vicina impicciona. Un finale che suggella l’unione della famiglia, a prescindere dalle divergenze.
Come dicevamo il tono è quello della commedia, a tratti amara, sebbene non tutte le frecce colpiscono il bersaglio, quindi spesso si sorride più che ridere veramente. Comunque un buon film, da vedere.