1899: recensione della serie mistery disponibile su Netflix
Abbiamo visto 1899, la serie di fantascienza a forti tinte mistery, dal 17 novembre disponibile nella sua prima stagione su Netflix, questa la recensione.
1899 nasce dalle menti creative e visionarie di Jantje Friese e Baran bo Odar, gli stessi che hanno partorito Dark, la serie che viaggia attraverso universi paralleli e nel tempo. Oltre ad aver curato la sceneggiatura, i due filmmakers fungono, insieme a Philipp Klausing, anche da produttori esecutivi. Nel cast Aneurin Barnard, Andreas Pietschmann, Lucas Lynggaard, Tønnesen Miguel Bernardeau, Emily Beecham, José Pimentão, Anton Lesser e Rosalie Craig.
La trama segue le vicende di alcuni migranti di diverse nazionalità e classi sociali che a bordo della Kerberos, una nave diretta verso New York, attraversano l’oceano con la speranza di un futuro migliore. Durante questo viaggio la Kerberos si imbatte con la Prometheus, una nave gemella alla deriva che nasconde inquietanti misteri.
IL COMMENTO
A bordo della Kerberos, chiamata come il mostruoso cane a tre teste a guardia dell’Inferno, è stipato un carico di passeggeri estremamente eterogeneo, proveniente dai diversi paesi del Mondo. Assonanza questa che è possibile accostare facilmente alla volontà degli showrunners di trasformare la nave in un grande contenitore in cui vengono inseriti elementi horror, fusi ad una massiccia dose di mistero e conditi con diverse componenti fantascientifiche.
1899 viene raccontato in maniera estremamente compassata, il ritmo lento ed estenuante amplifica di molto il senso di inquietudine, mentre la simbologia usata non fa altro che aumentare il dubbio. Lo spettatore tenta, quindi, di inserire in maniera spasmodica e nel giusto verso, le tessere di un complesso mosaico organizzato su diversi piani, non sempre logici. Gli indizi vengono distribuiti sapientemente e con il contagocce, alcuni dei quali possono risultare spiazzanti, tanto da spingere la visione in modalità “Binge Watching“.
Nella nuova serie di Friese e bo Odar ritroviamo un qualcosa già visto in diverse precedenti produzioni sia televisive che cinematografiche: c’è un po’ de La Nave Fantasma, il film del 2002 diretto da Steve Beck, ma soprattutto tanto di The Terror, la serie antologica del 2018 liberamente tratta, nella sua prima stagione, dal romanzo di Dan Simmons intitolato “La scomparsa dell’Erebus”.
Tra i personaggi principali notiamo in particolare Maura Franklin, una dottoressa con un passato misterioso interpretata da Emily Beecham ed Eyk Larsen, il capitano di questa “nave infernale” che ha il volto di Andreas Pietschmann, anche lui ossessionato da visioni indelebili di un pesante vissuto. Non ultima l’inquietante presenza di un bambino interpretato da Fflyn Edwards. Il focus narrativo si sposta comunque su diverse numerose figure, forse troppe, tutte con un trascorso estremamente pesante e complesso e tutti in fuga dai loro fantasmi del passato.
ASPETTO TECNICO
In 1899 la ricostruzione dell’interno della nave risulta molto accurata. Pregevole è la differenza tra la classe superiore e i ponti inferiori in cui vengono stipati come sardine i passeggeri di basso rango. Qui il caldo legno è stato sostituito da un freddo grigiore metallico. Lodevole è inoltre la fattezza dei costumi, mentre abbiamo qualcosa da dire su gli effetti speciali non sempre di prim’ordine. Altra cosa che ci ha fatto un po’ storcere il naso è la colonna sonora, in particolare l’inserimento di brani classic rock a conclusione di ciascuno degli otto capitoli, certamente attinenti come significato intrinseco, ma musicalmente alieni al contesto.
CONCLUSIONE
A parte alcuni piccoli demeriti e all’uso di una simbologia che aumenta la confusione di una sceneggiatura non sempre lineare, 1899 è una produzione raffinata e avvincente. Assolutamente consigliata!
1899
Regista: Jantje Friese e Baran bo Odar
Data di creazione: 2022-11-21 09:41
3.5
1899
Regista: Jantje Friese e Baran bo Odar
Data di creazione: 2022-11-21 09:41
3.5
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