The Nun – La Vocazione del Male, la recensione dell’horror di Corin Hardy

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The Nun – La Vocazione del Male è un film horror del 2018, diretto da Corin Hardy, e parte dell’immenso franchise noto come ConjuringVerse. Questa è la nostra recensione.

Il Film

Diretto da Corin Hardy, l’horror The Nun – La Vocazione del Male nasce come spin-off di The Conjuring 2 – Il Caso Enfield, e racconta le origini dello spirito noto come Valak, o come gli amanti del genere horror hanno imparato a conoscerlo, “la suora maledetta”.

Nel cast spiccano i volti di Demián Bichir, Taissa Farmiga, Jonas BloquetBonnie Aarons, quest’ultima nei panni della suora maledetta. The Nun va indietro di alcuni anni rispetto ai fatti narrati in The Conjuring 2, esso porta il racconto in un piccolo villaggio rumeno, e più precisamente in un’abbazia esteticamente provata dalla guerra.


La Recensione

Fattosi conoscere dal grande pubblico grazie all’ottimo lavoro svolto sull’horror The Hallow, il regista Corin Hardy – con The Nun – si catapulta all’interno del fortunato franchise noto come ConjuringVerse, ma il suo approccio con il franchise però, diciamolo subito, non convince.

Dopo un primo tempo per lo più noioso, dove la sceneggiatura soffre la mancanza del giusto pathos, il regista regala qualche sprazzo di buon cinema nella seconda parte, intrisa però di clichè di genere, talvolta inutili. Col passare dei minuti aumenta la tensione emotiva, e questo è in parte merito di alcune interessanti sequenze al thrilling che rendono il film per lo meno godibile, ciò nonostante non si ha mai l’impressione di trovarsi dinanzi ad un film capace di almeno eguagliare la qualità dei capitoli precedenti. Nell’ultimo atto Corin Hardy prova a dare spinta alla pellicola, ma il risultato di certo non è quello che i fan del franchise speravano di ottenere.

Lo stile di Hardy sembra lontano anni luce da quello finora palesato dagli altri registi impegnati nel franchise. Con una buona dose di audacia, il regista prova ad enfatizzare al massimo la lotta tra bene e male, ma perde di vista per buona parte della pellicola quel realismo che tanto abbiamo imparato ad amare fino ad oggi nel ConjuringVerse.

Se sceneggiatura e regia non regalano emozioni, è nel cast che possiamo trovare qualche motivo per cui sorridere. La giovanissima Taissa Farmiga dimostra di avere talento, e quel carisma tale da portare sulle spalle il peso del ruolo da protagonista. Demián Bichir riesce a rendere interessante un personaggio fin troppo stereotipato. Non dispiace il semi-sconosciuto Jonas Bloquet, ma anche in questo caso l’impressione è che la caratterizzazione scarna del suo personaggio alla fine abbia limitato la verve recitativa del giovane talento.

In conclusione crediamo che, nonostante gli sforzi di regista e cast, The Nun – La Vocazione del Male sia da considerare, a scanzo di equivoci, il capitolo meno riuscito del ConjuringVerse, anche se in fin dei conti godibile.


Godibile, ma non in linea con lo stile del ConjuringVerse



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