Recensione Star Wars: L’ascesa di Skywalker, la fine di un’era

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Abbiamo assistito alla proiezione IMAX di Star Wars: L’ascesa di Skywalker, nono della saga Guerre Stellari. Questa la nostra recensione.

La regia torna ad essere affidata a J. J. Abrams. Nel cast tornano Daisy Ridley, John Boyega, Adam Driver, Carrie Fisher, e Oscar Isaac.

Siamo circa un anno dopo i fatti narrati in Episodio VIII. Rey (Daisy Ridley) è intenta a completare il suo allenamento da Jedi sotto l’occhio vigile del generale Leia Organa (Carrie Fisher). Kylo Ren (Adam Driver) è ormai diventato il leader supremo del Primo Ordine, cercando di diventare il più potente Sith di ogni tempo. Nel frattempo, il Millenium Falcon – ultimo baluardo della resistenza – viaggia per la galassia alla ricerca di informazioni che possano permettere ai ribelli di sovvertire le sorti della guerra.

COMMENTO

Partiamo subito da un pensiero generale: La recensione che state per leggere è relativa alla qualità del prodotto che andrete a vedere al cinema, ed alla cura con la quale tale prodotto è stato realizzato. Se cercate un commento da fandom, allora in quel caso abbandonate la lettura. Una cosa è la valutazione di Episodio IX come pellicola di culto dal punto di vista di un Fan, un’altra è l’analisi corretta e critica da un punto di vista cinematografico.

J. J. Abrams, con L’ascesa di Skywalker, torna alla regia di un episodio della saga Star Wars, e questo dopo aver gettato le basi di quest’ultima trilogia con Il risveglio della forza. Il regista è riuscito a stupire, fornendo emozioni importanti – fin dalle prime battute – sia ai neofiti, che agli appassionati dell’universo creato da George Lucas più di quarant’anni fa. Lo ha fatto alla sua maniera, omaggiando il genio del grande Lucas e firmando una pellicola che appassiona, rapisce e garantisce divertimento ed azione per quasi due ore e mezza.

La possibilità di rivedere sullo schermo Carrie Fisher, a 3 anni dalla scomparsa, è un qualcosa di magistrale dal punto di vista della regia. Sì perché, a differenza di quello che ci si potrebbe aspettare, non siamo di fronte ad un gioiello del deepfake. Quella che vediamo sullo schermo è la compianta attrice in alcune scene girate – e scartate – di Il risveglio della forza. Su quelle stesse scene Abrams ha fatto un lavoro di retro-ingegneria di prim’ordine, fornendo sequenze combinate alla narrazione di grande impatto.

Superlativa, a nostro giudizio, la scena della battaglia madre. Nonostante sia ricca di elementi, situazioni, personaggi e mezzi, non risulta per nulla fastidiosa da un punto di vista visivo ed ha un ottimo ritmo.

Fanno da colonna sonora a questa avventura ambientata fra le stelle, come consueto, le bellissime musiche create da John Williams, capaci di fa sognare il pubblico da quattro decenni a questa parte. Quando si sentiranno riecheggiare durante i titoli di coda, per l’ultima volta, nella sala che andrà via via svuotandosi regaleranno un’ultima emozione ai più affezionati sostenitori di Star Wars.

Bene tutti gli attori, su tutti Adam Driver. Il suo Kylo Ren è ben costruito. Dall’animo tormentato e complesso, il personaggio non scivola di mano al protagonista – come poteva essere accaduto in precedenza – ma riempie lo schermo in modo imponente, riuscendo a sopperire alla pesante eredità di Darth Vader, personaggio simbolo ieri, come oggi, di questa favola ambientata fra le stelle. Daisy Ridley è il volto di Rey, personaggio importante di questa trilogia che purtroppo non è stato sufficientemente analizzato e valorizzato ma che l’attrice riesce a far suo. Piena di paure e contraddizioni, Rey, riuscirà a portare equilibrio nella forza?

John Boyega (Finn) e Oscar Isaac (Poe) sono a loro agio nei ruoli dei comprimari e nelle sequenze che li vedono protagonisti riescono a destreggiarsi bene, fornendo anche qualche spunto divertente a cui Star Wars, dopo l’acquisizione della Disney, ci ha abituato.

Joonas Suotamo, dopo la scomparsa di Peter Mayhew, è la nuova anima di Chewbecca. L’attore aveva avuto modo di affiancare Mayhew in precedenza, per cui il personaggio non risulta snaturato o diverso da quanto visto da mezzo secolo a questa parte.

Di alcuni Cameo ben riusciti, non possiamo – per forza di cosa – parlarvi, ma sappiate che la celebrazione della saga è stata completa.

In definitiva, anche se potrebbe far storcere il naso a qualche purista o Fan sfegatato, questa ultima rappresentazione cinematografica della famiglia Skywalker è ben riuscita. Degna conclusione di una favola iniziata… Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana.

Classificazione: 4 su 5.

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