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[Recensione] Julieta di Pedro Almodóvar: le assenze che riempiono e distruggono

Dal passato non si fugge, ritorna a galla anche quando cerchiamo di cancellarvi ogni traccia, e rivive in Julieta, protagonista dell’ultimo lavoro del regista spagnolo Pedro Almodóvar che ricama su due attrici (Adriana Ugarte ed Emma Suàrez) la tela della sofferenza e del senso di colpa pregnante in “Julieta”, in uscita il prossimo 26 maggio.

Almodóvar alza il sipario su una donna che sta impacchettando la sua vita per poterne vivere una nuova con l’uomo che ama. Nessun oggetto sembra scalfire la sua memoria, ma, l’incontro casuale con Bea (Michelle Jenner), la miglior amica d’infanzia di sua figlia, le farà tornare a galla quel malessere che aveva lasciato sulla soglia del suo immacolato appartamento. Rimescola le carte della sua vita, abbandona inspiegabilmente Lorenzo che non aveva mai osato farle troppe domande sul suo passato, cambia casa e ritorna a vivere nel condominio doveva aveva vissuto con la figlia Antìa, di cui non ha più notizie da dodici anni.

JulietaAffida le sue angosce alla carta, inizia così a scrivere un diario in cui racconta alla figlia quel passato che tanto l’ha lacerata e l’ha fatta morire dentro. La scrittura sembra aprire quella gabbia emotiva in cui si era rinchiusa da anni, ancor prima della morte di suo padre Xoan (Daniel Grao), e l’aiuti ad indagare sulle cause della misteriosa scomparsa di Antìa.

Durante la lavorazione del film Almodóvar gli aveva dato il titolo di “Silenzio”, infatti il silenzio é uno dei maggiori protagonisti dell’opera, tutti i personaggi si celano nel silenzio sperando così di non mostrare apertamente le loro ferite emotive, ma questo tacere non farà altro che alimentare il seme della colpa. Anzi, Julieta comprende che il suo silenzio genera sofferenza, e alimenta la sua colpa, si autoaccusa di aver provato morti e sofferenze ai chi le era vicino proprio a causa del suo silenzio.

Il nostro parere: 7-

Un Almodóvar che lascia da parte per un po’ la commedia e l’ironia e si tuffa nel mare del melodramma, prendendo spunto dal pathos ellenico, ci fa immerge in una storia  densa di mistero e di vedo-nonvedo tra presente e passato. Descrive delle donne angosciate, logorate nel proprio io, in cui spicca Rossy de Palma nei panni di Marian, la donna di casa di Xoan, che prova a sciogliere i nodi del gomito ma in realtà il suo aiuto porterà ad una reazione a catena angosciante.

“Julieta” di Pedro Almodóvar sarà presente nelle sale italiane dal 26 maggio, distribuito da Warner Bros Italia.


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