Abbiamo visto I Am Not Okay With This, la serie distribuita da Netflix, ed interpretata da Sophia Lillis. Ecco la recensione.
Pochi giorni fa Netflix ha rilasciato la prima stagione di I Am Not Okay With This, la serie è stata creata Jonathan Entwistle, regista di The End of the Fing World, e dai produttori di Stranger Things.
Trama. Una ragazza sta camminando nella notte sulla linea di mezzeria. I suoi vestiti ed il suo volto sono sporchi, presumibilmente di sangue. Ancora pochi passi e Sidney, per gli amici Sid, manderà a quel paese il suo diario riportandoci all’inizio della storia. Sid (Sophia Lillis) è una liceale introversa, da pochi mesi orfana di padre. Ha pochi amici, anzi una. Dina (Sofia Bryant). Quest’ultima sembra essere l’unica ancora di salvezza nella vita per la nostra protagonista. In breve, Sidney si accorgerà di qualcosa di strano che sta accadendo dentro di lei. Le sembra di possedere poteri al di fuori del comune che le consentono di compiere azioni impensabili ed inverosimili. Di fronte a tale novità la ragazza si sente spiazzata e non sa come affrontare la cosa.
Commento
Sette episodi da 25 minuti circa, portano finalmente sullo schermo una serie tanto pubblicizzata dal colosso Netflix. Attori giovani, ma di livello, danno vita alle avventure di I Am Not Okay With This.
Nonostante le grandi aspettative e tutte le buone intenzioni del caso, la storia (ispirata ai lavori di Charles Forsman) alla base dello show di Entwistle non decolla mai realmente, se non per gli ultimi minuti dell’episodio conclusivo. Per buona parte della narrazione non si riesce a dare una collocazione temporale agli eventi. Pochi i momenti divertenti, e tutti sulle spalle del giovanissimo talento di Wyatt Oleff.
Entwistle in passato ha dimostrato grande talento con The End of the Fing World, ma qui sembra aver perso parte del suo smalto, finendo per relegare le vere emozioni solo dopo la metà del settimo episodio. Un colpo di coda, in pieno stile Tarantino infatti, fa innalzare il livello generale della serie, lasciando gran parte dei colpi di scena a rincorrersi negli ultimi minuti. Belle ed intriganti le musiche, particolari le ambientazioni: bravi tutti!
Sophia Lillis ha dato vita ad un personaggio timido ed introverso ma che, in cuor suo, cova una rabbia ed una voglia di vivere travolgente. La Lillis è brava e, nonostante la giovane età, sta dando prova del suo talento ad ogni apparizione sul grande e sul piccolo schermo. Qui riesce a portarsi sulle spalle gran parte del carico lavorativo di questa miniserie e lo fa egregiamente, i problemi di I am not okay with this sono – infatti – altri. Viene facile paragonarla ad un’altra giovane star del momento, Millie Bobby Brown. Quest’ultima si è affermata sul piccolo schermo con Stranger Things, per poi passare al cinema, Sophia Lillis, invece, ha fatto il percorso inverso. in questa opera ha il ruolo scomodo della protagonista di un successo annunciato e lo sostiene con grinta e con una recitazione da attrice navigata facendo risultare il suo personaggio fragile, per poi renderlo possente e devastante un attimo dopo.
A nostro avviso, I Am Not Okay With This sembra essere, più che una prima stagione, un prologo al vero primo approccio ad una serie potenzialmente interessante.