Netflix ha distribuito sul proprio catalogo 6 Underground, il nuovo spettacolare film diretto da Michael Bay. Questa la nostra recensione.
Il regista Michael Bay è tornato a dirigere un action movie ad alto budget. Nel cast guidato da Ryan Reynolds, spazio per Mélanie Laurent, Manuel Garcia-Rulfo, Ben Hardy, Adria Arjona e Corey Hawkins.
Un miliardario ha scelto di combattere i criminali più pericolosi della Terra, e lo fa utilizzando tutte le risorse economiche in suo possesso… no, non è Bruce Wayne. Dopo aver messo su una squadra di cosiddetti “fantasmi”, 1 (questo il nome in codice del miliardario), inizia una vera e propria battaglia contro i cattivi.
COMMENTO
Dopo aver abbandonato – almeno fino a prova contraria – la saga legata ai celebri Transformers, il regista Michael Bay, con 6 Underground, è tornato al tanto amanto cinema d’azione, ma questa volta abbandonando le classiche sale cinematografiche per regalare agli utenti di Netflix due ore di incredibile intrattenimento.
6 Underground è quanto di più incredibile si possa desiderare da un film d’azione: esplosioni (un numero impressionante di esplosioni), sparatorie, combattimenti corpo a corpo (anche cruenti), sensualità (in abbondanza come sempre nei film di Bay) e tanto, tantissimo amore per l’estetica. Insomma se si ama il “cinema esplosivo” di Michael Bay, allora si parla di un film perfetto. Ma il problema è forse tutto in quest’ultima frase.
La nuova pellicola proposta sul catalogo Netflix punta tutto sull’intrattenimento visivo, lasciando al palo contenuti (poco originali e conditi da una narrazione frammentata) e sceneggiatura (fin troppo imbottita da discorsi banali e classiche frasi ad effetto). Nelle oltre due ore di visione non si riesce a trovare un momento di pace dalla serie impressionante di rumori, che si tratti di sparatorie, inseguimenti o esplosioni. I vari personaggi, banalizzati da una caratterizzazione alquanto superficiale, non incidono sulla narrazione, e questo perchè relegati da regista e sceneggiatori (Paul Wernick e Rhett Reese) a puro e semplice contorno: ciò che conta è lo spettacolo.
A margine del nostro ultimo commento, affidiamo una menzione speciale alla prima scena di inseguimento in pieno centro fiorentino: a nostro avviso è destinata ad entrare nella storia del cinema di genere.
Il cast, molto eterogeneo nel complesso, rappresenta uno dei punti di forza della pellicola, ma non per la qualità recitativa espressa, bensì per come riesce ad ammaliare il pubblico per il proprio valore estetico. Come dire, anche l’occhio vuole la sua parte… e nei film di Michael Bay l’occhio è sempre premiato. Spiacenti per Ryan Reynolds, ma per la sua interpretazione di “1” non vincerà l’Oscar!
Contenuti frivoli a parte, 6 Underground rappresenta la dimostrazione perfetta che le sale cinematografiche non detengono più il monopolio del vero spettacolo. Anche da casa, ora e quindi in futuro, sarà possibile avere lo stesso carico di intrattenimento offerto dalle sale cinematografiche, e senza muovere un passo.