[Il Mondo delle Serie Tv] La recensione della terza stagione di Gotham

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Sbbiamo ultimato la visione della terza stagione di Gotham, la serie tv sviluppata da Bruno Heller. Questa è la nostra recensione inserita nella rubrica Il Mondo delle Serie Tv.

Le avventure televisive legate al passato di Batman sono tornate a fare spettacolo su Fox, ed in particolare in questa terza stagione sono stati i rapporti burrascosi tra alcuni villain a farla da padrona. Abbandonate gli oscuri esperimenti ad Arkham del Dottor Hugo Strange, la terza stagione porta l’attenzione del pubblico sulla presenza in città della famigerata Corte dei Gufi, senza dimenticare ovviamente le disavventure di Jim Gordon (Ben McKenzie).

Dopo il crollo degli ascolti Usa riscontrato durante la seconda stagione, Heller cambia registro ed inizia a lavorare intimamente sui rapporti tra alcuni dei personaggi chiave della mitologia Batman. Prendendosi forse troppe licenze creative, lo showrunner introduce con forza l’aspetto fantasy in uno show definito dalla critica, durante la sua prima stagione, un poliziesco post-Nolan ben piantato con i piedi nel realismo. Questo rappresenta forse uno dei pundi deboli della stagione.

La stagione non annoia, ma di certo rischia di creare confusione a causa della mole impressionante di sottotrame a cui prestare attenzione. Tra le disavventure di Gordon (Ben McKenzie), la vita da Sindaco di Pinguino (Robin Lord Taylor), l’evoluzione di alcuni storici villain come Poison Ivy (Maggie Geha) e L’Enigmista (Cory Michael Smith), la presenza ingombrante della Corte dei Gufi e la continua crescita del mito di Batman (David Mazouz), il pericolo è quello di perderci la testa.

Volendo trovare punti positivi ad una serie tv che continua a registrare, stagione dopo stagione, una pericolosa perdita di qualità complessiva, citiamo il lavoro fatto da Heller sulla caratterizzazione dei singoli personaggi, nonchè dei rapporti tra alcuni di questi. Il rapporto amore/odio tra L’Enigmista e Pinguino, a tal proposito, dimostra quanto possa essere possibile interessarsi alla figura del villain. La maturazione dei singoli personaggi, in alcune occasioni, è stata ben rappresentata dagli attori che ne prestano volto ed interpretazione. Robin Lord Taylor continua a dimostrare grande carisma, mentre la figura da protagonista di Ben McKenzie inizia a perdere colpi. Continua, infine, a non convincere la scelta di David Mazouz come giovane Bruce Wayne.


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