[TFF34] La recensione di Eshtebak / Clash, il film di Mohamed Diab

critica eshtebak

Nella sezione Festa Mobile del Torino Film Festival, edizione 2016, abbiamo potuto vedere in anteprima il film Eshtebak, che verrà distribuito in Italia col titolo Clash, diretto da Mohamed Diab e film di apertura della sezione A Certain Regard del Festival di Cannes di quest’anno.

Dopo il golpe militare che destituisce il primo presidente democratico, le piazze del Cairo vengono inondate da manifestanti. Una camionetta della polizia ne carica trenta di diverse opinioni politiche, e li costringe a stare faccia a faccia per un interminabile giorno.

Eshtebak è un capolavoro e, per chi scrive, il film più bello visto finora al Festival qui a Torino. Un’opera pazzesca, spiazzante, spaventosa ed entusiasmante nello stesso momento, tesa, coinvolgente. La telecamera rimane per 95 minuti filati dentro il camioncino della polizia, dove, fuori, succede veramente di tutto, senza uscirne mai.

Ci sono nel camioncino trenta persone, la situazione è tesissima e claustrofobica. Prima entrano due giornalisti, poi i sostenitori delle forze di polizia, quindi un gruppo nutrito di Fratelli Musulmani e, infine, un poliziotto. Convivono per un intero giorno bambini, mamme, assassini, anziani e persone comune, ognuno di loro animato dal proprio ideale e dal proprio credo.

Diab si dimostra regista di altissimo livello: anche nelle scene più confusionarie, il regista riesce ha puntare la telecamera isolando un singolo momento o un particolare, creando un momento di grande arte e lirico, quasi commovente.

Gli attori sono tutti superlativi, per un film difficile da interpretare e difficile emotivamente da vedere. La sceneggiatura ad orologeria è perfetta, ogni momento ha un suo preciso significato e si riesce perfino a sorridere della micro-umanità che si viene a creare all’interno del camion.

Proprio l’umanità delle persone è il tema forte del film che traspare chiaramente durante la visione della pellicola. Un’umanità che è comunque buona, un’umanità che, a parte le differenze ideologiche, riesce ad aiutarsi e a supportarsi.

Eshtebak, rappresentate per l’Egitto nelle nominations dei prossimi Oscar, è un capolavoro assoluto e merita di essere visto per capire come si deve girare un film, per capire la situazione bollente dell’Egitto odierno e per capire di cosa sono capaci le persone, nel bene e nel male.

Voto: 9

 

Ecco il trailer del bellissimo film:

 

https://www.youtube.com/watch?v=5km7bDqMNjo


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