Dragon Ball Super: Broly, la recensione del film evento

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Abbiamo visto Dragon Ball Super: Broly, il nuovo film dedicato al franchise Dragon Ball e il primo ispirato alla serie Dragon Ball Super. Questa è la recensione.

Ponendosi in continuità con la storia della serie animata, precisamente posizionandosi al termine dell’arco narrativo del torneo del potere, il film presenta una riproposizione del personaggio di Broly, annullando di fatto quanto raccontato attraverso i tre film degli anni ’90 in cui compariva il leggendario guerriero Saiyan.

La parte iniziale della pellicola racconta della fine del pianeta Vegeta e di come Goku, Vegeta e, per l’appunto, Broly siano riusciti a sfuggire alla furia distruttiva di Freezer. Dopo questo lungo intro la narrazione si sposta temporalmente alla data odierna e in una terra ghiacciata avrà inizio una nuova epica battaglia tra Saiyan.

Uscito in Giappone il 14 dicembre 2018, Dragon Ball Super: Broly ha esordito subito in cima al botteghino nipponico riuscendo a portare risultati interessanti anche in campo internazionale debuttando al quarto posto del botteghino americano e riuscendo a superare i 100 milioni di incasso worldwide ancor prima dell’uscita in molti paesi, tra cui l’Italia.

Nel bel paese, infatti, la data prevista di uscita del film è il 28 febbraio 2019 e della distribuzione si sono occupati Anime Factory e Koch Media che hanno messo in piedi una notevole campagna promozionale composta da anteprime di vario genere in presenza dei doppiatori dei personaggi.

Dal punto di vista della produzione il team della Toei Animation ha svolto un lavoro molto accurato nella commistione tra immagini tradizionali in 2d e CGI rendendo il film di grande impatto visivo. La concertazione di suoni e immagini però non sempre riesce nell’intento di lasciare senza fiato lo spettatore e in taluni casi la computer grafica crea confusione piuttosto che limpidezza, soprattutto nelle scene più efferate del combattimento. Al fattore tecnico, che risulta comunque nella maggior parte dei casi pregevole, non si accompagna sempre quello narrativo e dopo un inizio folgorante, quello ambientato sul pianeta Vegeta, ricco di pathos e di momenti di grande emozione, segue un lungo scontro che, seppur suggestivo sotto il profilo visivo, evidenzia alcuni vuoti logici che potrebbero lasciare i più esperti di Dragon Ball un po’ straniti.

Il film risulta in ogni caso godibilissimo e alcuni momenti comici sono veramente divertenti e ben amalgamati all’interno del contesto di una storia il cui fattore dominante resta pur sempre l’azione.

Meritata, senza dubbio, la nomination del Japan Academy Prize come “miglior film d’animazione” e necessario un plauso al team del doppiaggio italiano, veramente eccellente nel dare la voce ai protagonisti di un film che, in ogni caso, non lascia un attimo di respiro.



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