View 2019: L’intervista al premio Oscar Rob Legato

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Tra i numerosi eventi dall’alto tasso di prestigio proposti dall’edizione 2019 di View Conference, stasera parliamo del talk su Il Re Leone con protagonista Rob Legato.

Rob Legato è una leggenda nel mondo degli effetti speciali, ha iniziato nei primi anni novanta con i telefilm di Star Trek. In carriera ha ricevuto numerosi premi, tra cui 4 candidature agli Oscar, di cui 3 vinti con Titanic, Hugo Cabret e Il libro della giungla. Alla View è venuto come ospite d’onore, tenendo un talk relativo al lavoro sugli effetti visivi realizzati per Il Re Leone, o meglio la versione live-action apparsa al cinema di recente.

Universal Movies è riuscita a partecipare al talk, e qui di seguito è possibile dare una lettura alla nostra intervista a Rob Legato.

L’intervista

Mister Legato, grazie per il suo tempo. Quale è stata la difficoltà più grande nel lavorare per la nuova versione de Il re leone?

Penso sia stata quella di trasportare la storia originale, quella del cartone animato, ma anche quella del musical teatrale, in questa nuova versione. Volevamo creare una versione live-action che non fosse solo una trasposizione fotorealistica di quella del ’94, ma con elementi nuovi, mescolati tra loro. Abbiamo imparato molto dall’esperienza de Il libro della giungla nel ricreare fotorealisticamente gli elementi naturali, cercando di elevare il livello qualitativo e mantenerlo per tutta la durata del film. E’ stata dura anche perchè i risultati del lavoro fatto in CGI, si riuscivano a vedere solo al termine della ripresa della scena stessa,

Quando ci siamo incontrati l’ultima volta, tu avevi appena finito di fare Il libro della giungla e ci avevi raccontato che nel film vi era un 1% di reale, rappresentato dal ragazzino e il 99% CGI. Per Il re leone avete toccato il 100%?

Di reale c’è solo la prima scena del film, quella dell’alba in Africa, per il resto tutto il film è stato costruito e girato in studio, al chiuso. In alcuni casi, per gli sfondi, abbiamo usato dei cieli veri ma per il resto è stato tutto creato al computer: rocce, acqua, alberi, animali.

Esiste una scuola di pensiero che non assimila un film come Il re leone nel genere cosiddetto live-action, cioè girato dal vivo, ma come una forma diversa di animazione, più realistica, ma intesa sempre come animazione. Tu cosa ne pensi?

Ci sono diverse opinioni al riguardo. La mia opinione è che si deve intendere live-action un film che intende ricreare la realtà. L’animazione, storicamente, non riproduce la realtà ma ne da una propria interpretazione. Se lo spettatore riconosce come reale ciò che sta vedendo sullo schermo, allora è live-action, poco importa se fatto col computer o meno, non si intende animato nello stile cartoonesco che conosciamo. Gli oggetti e gli strumenti che utilizziamo nel CGI possono essere simili a quelli dell’animazione, ma il risultato è completamente diverso.

Tu sei stato anche regista, per qualche produzione. Hai girato un corto chiamato Eloise e sei stato regista per un episodio della serie Medal of honor. Ti piacerebbe continuare a fare il regista?

Si, mi piacerebbe molto avere altre esperienze da regista. Ho fatto varie volte il regista della seconda unità, come in Hugo Cabret di Scorsese e mi piace molto. Mi soddisfa molto tutto il processo che è dietro la nascita di una pellicola, anche negli effetti speciali, alcune volte proponiamo delle scelte di regia o dove mettere la macchina da presa. Medal of honor è stato meno divertente perchè era un progetto di altre persone e io mi sono inserito rispettando il loro mandato. Comunque, si, mi piacerebbe fare il regista e controllare tutti gli aspetti che servono per fare un buon film.

Tra tutti i film in cui hai lavorato, quale sei più legato intimamente e personalmente?

Sono come dei figli per me, ci sono aspetti a cui sono legato in tutti loro. Probabilmente, tra tutti, Hugo Cabret con Martin Scorsese. Lavorare con lui è incredibile, come anche lavorare in un film che racconta la creazione di uno dei primi film della storia del cinema. E, in questo, ho potuto collaborare con il meglio che Hollywood poteva proporre, tantissimi premi Oscar, dallo scenografo alla montatrice, fino al direttore della fotografia, il meglio del meglio. E il risultato finale è stato grandioso, credo di aver contribuito alla riuscita del film, anche girando alcune scene di cui sono molto soddisfatto. E’ stato molto bello creare qualcosa che aveva fatto Melies agli albori del cinema, e capisci che quello che fai adesso lo fai perchè prima di te c’è stato lui che, col suo genio, ha inventato tutto quello che ora sappiamo sul questo lavoro.

Cosa pensi del dibattito di qualche giorno fa che c’è stato tra Martin Scorsese e i grandi studios come la Marvel?

Io adoro Scorsese e Coppola, capisco il loro punto di vista e perchè hanno detto ciò che hanno detto, personalmente i film Marvel o il genere fantasy non sono qualcosa che mi interessa, ma apprezzo il loro lavoro, a livello di intrattenimento, e ho grande rispetto per quello che stanno facendo.

I tuoi prossimi progetti?

Non ho ancora deciso, sto guardandomi intorno, ho alcuni progetti forse di nuovo con Scorsese, e un paio di progetti che sono ancora in una fase iniziale.

L’intervista a Rob Legato è terminata così ma, durante il talk de Il re leone, in cui Rob parlava a ruota libera, ha riaperto il discorso del live-action e dell’animazione, difendendo nuovamente il suo punto di vista e dichiarando a più riprese che, per lui, Il re leone è da intendere come un film live-action malgrado sia stato completamente generato al computer.

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Grazie a Rob Legato e speriamo di vederlo di nuovo sul palco degli Oscar per ricevere la sua quarta statuetta.


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