TRON: Ares, l’elettrizzante nuovo capitolo della rivoluzionaria saga targata Disney è arrivato nelle sale italiane lo scorso 9 ottobre, vi presentiamo la nostra recensione.
Il film è stato diretto da Joachim Rønning, e interpretato da Jared Leto, Greta Lee, Evan Peters, Hasan Minhaj, Jodie Turner-Smith, Arturo Castro, Cameron Monaghan, con Gillian Anderson e Jeff Bridges. Sean Bailey, Jeffrey Silver, Justin Springer, Jared Leto, Emma Ludbrook e Steven Lisberger sono i produttori, mentre Russell Allen è il produttore esecutivo.
Qual è la trama di TRON: Ares?
Un programma digitale altamente sofisticato, Ares (Jared Leto), viene inviato nel mondo reale per una pericolosa missione, segnando il primo incontro dell’umanità con esseri dotati di intelligenza artificiale. Man mano che Ares scopre l’ambiente che lo circonda e ha il suo primo contatto con l’umanità, la sua consapevolezza – e la sua coscienza- iniziano ad evolversi.
Ares trova un’alleata inaspettata nella brillante tecnologa, programmatrice informatica e attuale CEO di ENCOM Eve KIm (Greta Lee), alla ricerca di un codice fondamentale scritto da Kevin Flynn (Jeff Bridges). Violando gli ordini e inseguiti senza tregua, i due lottano non solo per la loro sopravvivenza, ma anche per un futuro in cui la tecnologia e l’umanità possano coesistere.

La nostra recensione di TRON: Ares
Il regista Joachin Rønning attinge a mani piene dalla narrativa sdoganata dai film precedenti (TRON e TRON: Legacy) e nel farlo cerca di esplorare il significato dell’essere umani quando il mondo digitale e quello reale si scontrano. In Tron: Ares, di fatto, lo spettatore si interroga sul potenziale delle IA e di quanto l’essere umano sia disposto di “perdere” di se stesso per fornire al programma le informazioni che vogliamo e le capacità di agire al nostro posto.
Da anni il cinema fantasy ci porta sul grande schermo il rapporto uomo-macchina presentandocelo sotto varie sfaccettature. In TRON: Ares le compagnie tech stanno provando a portare nel mondo reale delle versioni umane di software creati nel mondo Tron ma, queste figure hanno un tempo di sopravvivenza ancora troppo basso (30 minuti circa) e per aumentarlo necessitano di un dispositivo-upgrade. L’obiettivo di Ares (interpretato da Jared Leto) sarà proprio quello di recuperare un codice ma, nel corso della sua missione, inizia ad avvertire delle fratture interne ..dei bug? no, bensì dei sentimenti!
A nostro avviso, Tron: Ares è un film godibile, dalla fotografia patinata e dal raffinato design di un mondo digitale a cavallo tra ambientazioni lisce e linee luminose su sfondo nero, il tutto raccordato da una colonna sonora curata dai Nine Inch Nails che raccordano i movimenti e sembrano dare ritmo persino alle scenografie apparentemente statiche. Jared Leto, dal canto suo, prova in tutti modi a strizzare l’occhio allo spettatore spingendolo all’empatia, in particolare col suo rapporto con Eve, ma alla fine della narrazione non ci importerà molto del destino di Ares.
Il verdetto finale su TRON: Ares
Nonostante l’utilizzo della tecnologia IMAX, ed una sua visione immersiva in un mondo del futuro potenzialmente terrificante, Tron: Ares rimane un tentativo maldestro di Disney di resuscitare un franchise sulla scia delle nuove tecnologie digitali. E seppur contenga molti omaggi ai suoi episodi precedenti non decolla. Che peccato!
TRON: Ares | Recensione del nuovo film della saga

Regista: Joachim Rønning
Data di creazione: 2025-10-16 23:17
2.5
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