[ToHorror2017] La recensione di Il cartografo, il film di MegaBaita

tohorror festival

E’ iniziata l’edizione numero 17 del ToHorror Film Festival, kermesse cinematografica, ma non solo, dedicata al mondo dell’horror e del fantastico. Inizia il giorno 17, nell’anno 2017: un tripudio del numero sfortunato per eccellenza per un’edizione dedicata alla superstizione, ancora più ricca e più ambiziosa delle precedenti, di cui Universal Movies è media partner.

Il film di apertura è stato Il cartografo, diretto a più mani dai MegaBaita, nel cui suo interno si possono riconoscere il duo rap Uoki Toki.

Quest’opera, creata totalmente in digitale, racconta un futuro distopico e un uomo che cerca di sopravvivere nelle lande desolate e desertiche della Terra post-apocalittica, la sua vita, le sue giornate, le sue speranze, in quella che è, di fatto, la genesi della Male e di un uomo cattivo, in una delle interpretazioni fornite dai registi stessi presenti in sala.

Il film, della durata-monstre di 2 ore, è suddiviso in 10 capitoli in cui la voce narrante del protagonista, e solo quella, racconta questo mondo nuovo e le sue strane caratteristiche. Durata-monstre, dicevamo, perchè la pellicola parte molto bene, con scenari suggestivi e la voce narrante, profonda, bella, di Giovanni Succi, che dischiude i pensieri del protagonista. Ma, dopo un po’ di tempo, il film inizia a soffrire di alcuni problemi che rendono la visione difficile.

La monotonia, i pochi personaggi, il tratto del disegno computer generato decisamente acerbo, poligonale, quasi dell’era del Commodore 64, il protagonista stesso che esegue pochissimi movimenti e cammina per quasi tutta la durata dell’opera, risultano una palla al piede enorme legata al progetto. Il film alterna momenti suggestivi e ipnotici che, velocemente, diventano tedio e noia, fino agli ultimi capitoli che sono insopportabili.

Il progetto, probabilmente, era nato per il web visto che non presenta nè note di apertura, nè i credits finali, e probabilmente lì sarebbe dovuta essere la destinazione finale, oppure un progetto tipo cortometraggio. Ma 115 minuti no, ragazzi, decisamente no.

Voto 1/5

Ecco il teaser del film:


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