The Boys, la recensione della serie supereroistica Amazon

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Abbiamo visto la prima stagione di The Boys, la serie supereroistica distribuita su Amazon Prime Video. Questa la nostra recensione.

La piattaforma di streaming Amazon Prime Video, dopo l’acclamata NOS4A2, continua ad offrire al proprio pubblico prodotti sempre più raffinati ed interessanti. The Boys – ad esempio – è una di queste. Un cast di tutto rispetto, fra cui spiccano i nomi di Karl Urban ed Elisabeth Shue, contribuisce al successo di questa black comedy a tinte forti basata sull’omonimo fumetto creato da Garth Ennis e Darick Robertson.

Un gruppo di supereroi – noto come I Sette – il cui primo obiettivo dovrebbe essere proteggere il mondo, come in qualsiasi altra storia del genere, ha in realtà un lato molto oscuro. Chi potrà proteggere, quindi, il mondo da questi personaggi? Ci penseranno “I Ragazzi”, il cui nome in inglese dà il titolo alla serie tv (The Boys). Un disomogeneo gruppo di disparati individui che, per una ragione o per un’altra, hanno desiderio di vendetta verso questi paladini in calzamaglia.

Il Commento

Quis custodiet ipsos custodes? Locuzione latina che può essere tradotta in «Chi sorveglierà i sorveglianti stessi?» Questo adagio è alla base dell’idea di realizzazione del fumetto targato Wildstorm/Dynamite e della stessa serie realizzata da Amazon Prime Video ed ideata da Eric Kripke.

The Boys non è l’ennesimo prodotto Marvel o DC che inneggia al supereroe (più o meno conosciuto). The Boys – come in parte già fatto da Titans – è un’analisi profonda e concreta dell’impatto e delle conseguenze che esseri dai poteri sovraumani potrebbero avere nella nostra società. La serie è un dietro le quinte nudo e crudo del mondo patinato e idilliaco che circonda le vite dei supereroi che i vari fumetti ci hanno fatto immaginare ed apprezzare fin qui.

Cosa accade se si corre a 900Kmh fra le strade di una città? Cosa comporta lanciare un nemico addosso ad un palazzo. Quali sono le conseguenze reali di una battaglia fra semidei fra la gente? A queste domande si è cercato di rispondere con questa serie TV. Ma non solo. Il problema più grande, presentato, è legato al fatto che una oligarchia di umani con qualità superiori alla media potrebbe fare una sorta di colpo di stato mondiale ed assumere il governo dell’intero pianeta, se non mosso da sentimenti di pace e lealtà. The Boys, quindi, non è una serie TV SuperHero, ma la sua nemesi.

Realizzata in maniera egregia, la serie riesce in pochi istanti a divenire coinvolgente, con dei ritmi serrati, supportati da un soundtrack di primissimo livello, che cattura immediatamente anche lo spettatore meno attento e più incerto. La serie è composta da 8 episodi della durata media di 60 minuti, ognuno di essi è diretto da un regista differente che ha avuto già a che fare con serie TV Action o supernatural. In particolare l’ultimo episodio è diretto dallo stesso Eric Kripke.

Karl Urban (Billy Butcher) è la mente che riunisce i ragazzi in questa lotta contro il male, pardon, contro il bene. L’attore offre una interpretazione convincente e per quanto riesca ad essere odioso, il suo Butcher è uno dei personaggi più amati. Jack Quaid (Hughie Campbell) è l’eroe involontario. Coinvolto, suo malgrado da Butcher, incarna in sé la natura stessa della storia. Né buono né cattivo, fa quello che deve fare perché va fatto. Un Quaid sempre più maturo, promosso a pieni voti. Il neozelandese Antony Starr interpreta Patriota, il leader dei sette. L’interprete di American Gothic e Banshee sembra a suo agio nel ruolo dell’Eroe/Villain, e risulta da subito uno dei più convincenti con il mantello sulle spalle.

Dopo Jessica Jones, Erin Moriarty si sposta da Netflix ad Amazon ma resta in una serie di supereroi, da protagonista. Suo il ruolo di Starlight, ultima arrivata in questa particolare Justice League. Novella eroina sarà da subito in contrasto con la Vought International, azienda leader nella gestione dei supereroi, rappresentata da Madelyn Stillwell (Elisabeth Shue). Entrambe le attrici convincono e la Moriarty, probabilmente, avrà ancora più spazio nella seconda stagione.

Bene comunque tutti gli altri, tutti esperti di serie tv. Fra questi vogliamo ricordare Dominique McElligott (Queen Maeve), Jessie Usher (A-Train), Chace Crawford (Abisso), Karen Fukuhara (Kimiko) e Simon Pegg che fa un cameo, interpretando il padre di Hughie. Nel fumetto, infatti, il personaggio è disegnato proprio con le fattezze dell’attore Inglese.

Il taglio estremamente violento della serie, e la presenza di scene di sesso, rendono la visione adatta ad un pubblico maggiorenne. Seth Rogen e Evan Goldberg – coproduttori – hanno contribuito alla stesura dei dialoghi vista la loro vasta esperienza del linguaggio fumettistico.

La seconda stagione, come indicato da Eric Kripke sarà rilasciata a fine luglio 2020.


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