[TFF34] La recensione di War on everyone, il film di John Michael McDonagh

recensione war on everyone

Al Torino Film Festival, nella sezione Festa Mobile, abbiamo visto in anteprima il film War on everyone, diretto da John Michael McDonagh, con Alexander Skarsgard e Michael Pena.

Due poliziotti lavorano a Albuquerque, non disdegnando alcool, mazzette e droghe: finiranno in guerra contro un crudele boss della mala cui hanno deciso di mettere i bastoni tra le ruote.

…. dopo tanta cultura, tanti intellettualismi, tante riflessioni filosofiche e finali sospesi, questo film è stata una vera boccata di aria fresca. Non perchè sia bellissimo o esente da difetti, diciamolo subito, ma perchè nel Festival ci voleva un po’ di vera cazzutaggine, con sparatorie, parolacce, inseguimenti e ritmi frenetici.

Il film pesca a piene mani nella scia tracciata anni fa dalla serie di Arma letale e nel cinema inglese, di moda una quindicina di anni fa, con poliziotti corrotti, discorsi survolati e surreali e sparatorie a doppia pistolettata, tipo Snatch, per intenderci. Quindi niente di nuovo, ma la rilettura è simpatica e si vede con leggerezza.

Alexander Skarsgard, dopo il tiepido Tarzan, torna un po’ allo stile recitativo usato per la serie Tv True blood: un personaggio bello e dannato che ne fa una buona e due sbagliate. In ogni caso, risulta essere sempre efficace e riesce anche a prendersi in giro, soprattutto nel piccolo pezzo di danza di coppia, in casa.

Michael Pena, dopo i film di cassetta degli ultimi anni, come The martian o Ant-man, sembra, pure lui, divertirsi parecchio e disegna un personaggio violento, che parla di filosofia e cultura con la moglie, che maltratta gli orrendi figli ed è senza scrupoli.

Nel cast troviamo un esagerato Theo James, già visto nella saga di Divergent e in quella di Underworld, il quale interpreta un boss che viene rappresentato a metà tra un uomo d’affari e un principe ereditiero, ma non colpisce particolarmente. Compare anche un simpaticissimo Paul Reiser, che avevamo lasciato due anni fa, qui al Torino Film Festival, nel capolavoro Whiplash, in una parte piccola ma ben scritta.

La sceneggiatura è dello stesso regista, McDonagh, che ha già scritto tre film che hanno colpito critica e pubblico: Ned Kelly, Un poliziotto da happy hour e, soprattutto, Calvario, bellissimo. Qui, è più bravo come scrittore che come regista, anche se ci regala un paio di sequenze veramente azzeccate.

Tra un viaggio in Islanda, tonnellate di cocaina e personaggi esagerati, il film, come dicevamo, scorre via lisco e diverte molto, benchè non sia particolarmente originale. In ogni caso, da vedere!

Voto: 7

 

 

Ecco due trailer per voi:

 

 

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