[TFF34] La recensione di Juan Zeng Zhe / The donor, il film che ha vinto il Torino Film Festival

the donor film

Il vincitore dell’ultima edizione del Torino Film Festival 2016, per l’esattezza la numero 34, si chiama Juan Zeng Zhe oppure The donor, il suo titolo in inglese ed è diretto da Qiwu Zang, finora conosciuto solo come secondo regista de La città proibita, il film di Zhang Yimou.

Un uomo, la moglie, il figlio, un cugino ricco e la sorella di quest’ultimo, che ha bisogno di un nuovo rene per non morire. Le varie storie si intersecano tra loro per arrivare ad un finale spiazzante e imprevisto.

Ogni volta che compare un film come questo mi chiedo cosa spinge una giuria di persone che lavorano nel cinema a scegliere e premiare opere di tale livello. Non che sia brutto, beninteso, ma, vista la ricca scelta che quest’anno il festival proponeva, non riesco veramente a ritrovarne la motivazione.

Regia scarna, essenziale, di pochissimi movimenti, a parte qualche panoramica dall’alto sfruttando le potenzialità dei droni e fin qui niente da dire.

Il punto dolente di quest’opera è soprattutto il ritmo, lento, lento, lento, che più lento non si può. E’ comprensibile la scelta registica di dilatare il fattore temporale per dare al film tutto quello di cui ha bisogno per far maturare la storia, ma tutto ha un limite. Perfino il pubblico del Festival, durante i numerosi e lunghi silenzi, pareva spazientito: il mio vicino a destra dormiva e il mio vicino a sinistra continuava a guardare l’orologio.

Il protagonista principale è un personaggio qualsiasi, senza qualità, a tratti insopportabile, soprattutto per la sua faccia attonita o i lunghissimi silenzi. In generale, non vi è nessun personaggio con cui identificarsi o empatizzare.

Montaggio e fotografia nella norma. La sceneggiatura pesca a piene mani nel calderone delle questioni etiche e stimola nello spettatore la fatidica domanda: “se tu fossi al posto suo cosa faresti?”, ma è un po’ come voler vincere facile.

In generale, l’opera di Zang non è brutta, semplicemente è molto modesta, sicuramente peggiore di molti film visti al Festival e tremendamente noiosa, che, per un film vincitore del premio più importante, è un delitto mortale.

E per carità, non tocchiamo il Neorealismo italiano, questo è tutta un’altra cosa.

Voto: 5

Ecco il trailer del film:


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