Tanti piccoli segreti relativi alla storica saga Star Trek

star trek franchise

Sulla fantastica e longeva saga di Star Trek, creata oltre cinquant’anni fa da Gene Roddenberry, è proprio il caso di dire: “forse non tutti sanno che….”

Come è noto, questo fantastico franchise ha creato molte delle storie e dei personaggi più amati della cultura pop, affrontando spesso temi e questioni rilevanti, usando il futuro come mezzo e metafora per raccontare storie estremamente controverse, dallo spirito utopico e progressista.

Lo Star Trek che conosciamo è il risultato di un complesso di cose, rigorose linee guida  influenzate da un mix di improvvisazioni, budget, politiche aziendali e controversie, oltre a molti altri fattori inaspettati.

Anche le più familiari di queste storie ed i personaggi a noi più cari hanno origini sorprendenti. Elementi iconici, come il famoso saluto vulcaniano ed il teletrasporto, provengono da fonti improbabili. Le intuizioni ed i successi di Star Trek a volte sono stati creati da episodi del “dietro le quinte”.

Con questo articolo, sperando di fare cosa gradita, cercheremo di portare a conoscenze alcuni fatti che molti di voi, anche se fan più accaniti e fedeli,  potrebbero non conoscere.

  • Il saluto Vulcaniano e la famosa frase “Live Long and Prosper” sono diventati una parte iconica dell’universo Roddenberryano e della cultura pop in generale, tuttavia questi elementi non erano originariamente previsti nello spettacolo e furono  aggiunti da Leonard Nimoy, ispirandosi alla cultura dell’ebraismo. Infatti Nimoy spiegò:

“Per quello che presto divenne noto come il saluto vulcaniano, presi in prestito un simbolo della mano dal giudaismo ortodosso. Durante i servizi di Alta Festa, i Kohanim (sacerdoti) benedicono i presenti. …  quando ho cercato nella mia testa un gesto appropriato per rappresentare i Vulcaniani amanti della pace, mi è venuto in mente il simbolo di benedizione del Kohanim….. successivamente l’ho inserito nello show. C’era una scena in un episodio che aveva bisogno di qualcosa. La gente vedeva gli altri membri della razza Vulcaniana per la prima volta e pensavo che richiedesse un gesto speciale”.

  •  Star Trek negli anni 60 sorprese il pubblico con il famoso bacio interraziale tra Kirk e Uhura, quando ancora il razzismo era estremamente strisciante, tanto che alcune stazioni televisive rifiutarono di mandare in onda il relativo episodio. Una scelta coraggiosa da parte di Gene Roddenberry che avrebbe, comunque, voluto approfondire questioni ancora più controverse che, visto il periodo storico, non potè affrontare. George Takei  ha rivelato, infatti, di aver affrontato l’argomento relativo ai problemi  LGBTQ  parlandone privatamente con Gene, il quale rispose:

“Sto calpestando un filo sottile. Ho a che fare con questioni del tempo … Devo essere in grado di esprimere questa affermazione rimanendo in onda. Se affrontassi questo problema, non sarei in grado di affrontarne altri perché sarei cancellato”

  • La grande intuizione del teletrasporto, come modalità predefinita del viaggio verso pianeti e astronavi, ha una curiosa spiegazione: tenere basso il costo di produzione nella serie originale. La produzione aveva previsto che, inizialmente, l’equipaggio dovesse sbarcare sui vari pianeti con navette, ma ciò sarebbe stato estremamente costoso per un budget assai limitato. Gene Roddenberry spiegò in questo modo la trovata del teletrasporto:

“Il teletrasporto è uno dei tanti casi in cui un compromesso ci ha costretti a pensare in modo creativo e in effetti migliorato su ciò che avevamo pianificato di fare … Se qualcuno avesse detto: ‘Ti daremo il budget per sbarcare la nave’ le nostre storie sarebbero iniziate lentamente, troppo lentamente”.

  • L’attacco dei Borg (parte prima), ultimo episodio della terza stagione di The Next Generation, con la svolta drammatica dell’assimilamento di Picard da parte dei Borg, scioccò talmente tanto i fan he molti si chiesero quale fine avrebbe fatto il Capitano dell’Enterprise. L’attesa per la conclusione di questo doppio episodio era così alta che qualcuno inventò e rilasciò una falsa sceneggiatura, che spiegava questa assimilazione come uno scherzo dell’onnipotente e onnisciente “Q”. Tuttavia, gli scrittori non avevano idea di come il cliffhanger si sarebbe risolto. Michael Pillar, infatti, aveva scritto la prima parte, non aspettandosi di tornare nella stanza  degli scrittori. Quando il suo contratto fu rinnovato fu obbligato a risolvere il problema da lui stesso creato. Piller a tal prosposito disse:

“Avevo creato un problema irrisolvibile e, ad essere onesto, quando ho iniziato a scrivere la seconda parte del cliffhanger … Non sapevo cosa sarebbe stato. “

  • La Guerra del Dominio divenne una delle trame fondamentali di Deep Space Nine e questo contro il volere del produttore Rick Berman che avrebbe voluto far durare il conflitto solo tre o al massimo quattro episodi. Gli scrittori, al contrario, erano consapevoli che la guerra non poteva essere conclusa così rapidamente e dovettero combattere aspramente le resistenze della produzione. Berman chiarì la sua resistenza in questo modo:

“……… Gene era stato molto specifico con me per non volere che Star Trek fosse uno spettacolo sulle guerre intergalattiche, sulle guerre interspecie. “

  • Gene Roddenberry era molto preciso sulla sua visione del futuro e sulle trame che ogni storia avrebbe dovuto seguire. Quando fu prodotta The Next Generation , fornì agli sceneggiatori rigide linee guida,  con indicazioni e regole da seguire, al fine di evitare storie non adatte alla sua personale visione. Per esempio bandì completamente storie riguardanti i Vulcaniani e trame in cui si potesse parlare della guerra tra Klingon e Romulani. Non volle, inoltre, elementi fantasy, scienziati pazzi e misteriosi poteri psichici. Alcune di queste regole sono state poi eluse nel tempo, ma mostrano come Roddenberry voleva che la sua “creatura” continuasse.
  • Negli episodi di Star Trek: The Next Generation veniva mostrato spesso sullo schermo un complesso schema della USS Enterprise-D, uno schema pieno di sorprese inaspettate come: una Porsche, un aeroplano, un’anatra, un topo e la sonda spaziale Nomad. Inoltre, il layout mostrava un criceto su un tapis roulant, che si dice fosse la vera fonte di energia per i motori a curvatura.

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  • Sempre in The Next Generation, nel 24° episodio della sesta stagione, intitolato Duplicato, Riker incontra Thomas,  una copia esatta di se stesso, mai più visto per il resto della serie. Tuttavia, gli scrittori considerarono la possibilità di rendere Thomas Riker un personaggio molto più importante. Durante lo sviluppo dell’episodio, gli autori pensarono di far morire l’originale Riker, sostituendolo con il suo gemello, nuovo ufficiale operativo dal momento che aveva un grado inferiore a quello del deceduto “Numero Uno”. L’androide Data sarebbero stato di conseguenza promosso a primo ufficiale, sulla scia della morte di Riker. Il piano avrebbe notevolmente scosso lo spettacolo, ma alla fine fu abbandonato. Tuttavia, sia Jonathan Frakes (Riker) che Marina Sirtis (Troi) commentarono dicendo di preferire Thomas all’originale.
  • Diversi Capitoli in diverse serie di Star Trek furono censurati  in altri paesi, in particolare nel Regno Unito la BBC mise al bando ben quattro episodi della TOS sino agli anni ’90 perché “trattavano in modo spiacevole argomenti quali la follia, la tortura, il sadismo e le malattie”, oltre due episodi di TNG per violenze considerate macabre. Il governo tedesco censurò invece Gli schemi della forza  della serie classica, per il coinvolgimento dei nazisti nella trama, mentre l’episodio I terroristi di Rutia, in cui Data disse che l’Irlanda fu unificata attraverso una campagna terroristica di successo, creò grosso disagio per il Regno Unito che, come sappiamo, controlla l’Irlanda del Nord.
  • Altro siparietto assai simpatico è quello che ha coinvolto i protagonisti della TOS, i quali dovevano mostrare molta fiducia nella tecnologia futuristica, in particolare sull’utilizzo delle porte scorrevoli che venivano azionate da operatori attraverso alcune corde. Sfortunatamente, le porte manovrate dal palcoscenico, non erano così affidabili ed in diverse occasioni gli attori presero, come si suol dire, delle “porte in faccia”.
  • E per concludere, forse non tutti sanno che in origine Spock  fu immaginato con la pelle di un rosso intenso, idea abbandonata perché, con il bianco e nero, il rosso sarebbe apparso come nero (allora molti dei televisori non erano ancora a colori) e questo poteva essere per l’epoca molto imbarazzante.

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