Netflix ha appena rilasciato il sesto episodio di Star Trek: Discovery, dal titolo Lete, ispirato al fiume infernale della tradizione greco-romana.
Per rimanere in tema mitologico, mi sento di poter dire che con questo episodio la U.S.S. Discovery sia uscita una volta per tutte dal girone infernale delle prime puntate. Si tratta infatti di un bell’episodio, che ha la caratteristica di essere “interlocutorio”, cioè di non far avanzare la trama principale. Se stessimo parlando di un’altra serie TV sarebbe una rottura, ma chi ama Star Trek sa bene che, ogni tanto, è fondamentale uscire dalla curvatura e deviare dalla rotta principale. La premessa, in ogni caso, è la solita: questa NON E’ UNA RECENSIONE, ma solo una serie di pensieri a velocità impulso.
Sin dalle prime battute dell’episodio in questione, ho avuto la sensazione che gli sceneggiatori avessero un solo scopo: approfondire i personaggi e, così, su questi mi soffermerò. Tutta la puntata è basata – GRAZIE A DIO – sul dialogo e non sull’azione frenetica. Dopo una lunga assenza torna sulle scene Sarek, che a detta dei produttori dovrebbe essere uno dei cardini della serie. Fortunatamente questo personaggio è stato affidato alle sapienti mani di un attore STREPITOSO come James Frain, che sembra nato per fare il vulcaniano (ha già le orecchie appunta senza neanche il makeup…). La storia di Sarek è interessante, anche piuttosto trekkiana, quindi nulla da eccepire su questo.
I problema cari miei, è che le vicende di Sarek sono estremamente legate a quelle della protagonista, Michael Burnham la quale, continuo a dirvelo, è veramente un pianto ragazzi. Mi sembra un micidiale mix tra un personaggio mal scritto e interpretato peggio dall’attrice, Sonequa Martin-Green. La recitazione è incredibilmente meccanica e alterna un viso eccessivamente corrucciato ad improvvisi sorrisi isterici alla Loredana Lecciso. E’ sempre incazzata, ma in un modo innaturale, che trasmette allo spettatore solo antipatia e non fascino. Inoltre questo suo ruolo di “jolly” della Discovery, almeno per ora, lascia il tempo che trova.
Veniamo ora alla mia croce e delizia, il capitano Gabriel Lorca, primo coatto nella storia di Star Trek e molto approfondito in questo episodio. Di per se, lo ribadisco, è un bel personaggio, un tipico eroe maledetto e tormentato da Serie TV del 2017. Jason Isaacs inoltre, diversamente da Sonequa Martin-Green, ha un grande carisma e rende la coattaggine di Lorca molto più naturale. Il problema secondo me è che, in questo episodio soprattutto, gli sceneggiatori si sono spinti troppo oltre il canone trekkiano.
ALLERTA SPOILER.
Perdonatemi, ma per me è un po’ difficile accettare una scena nella quale il Capitano, dopo il primo whisky, finisce subito a copulare con l’ammiraglia della Flotta Stellare. Non contento cosa fa?? Per paura che l’ammiraglia possa destituirlo dal comando a causa della sua condotta borderline, si rifiuta di andare a salvarla quando viene rapito dai Klingon. Ragazzi, dai…per chi non è un trekkiano va benissimo, ripeto. Ma per me che sono cresciuto con Picard e la sua platonica relazione con la dottoressa Crusher o Sisko e le cene a lume di candela con il capitano Yates, questo è un boccone troppo amaro da digerire.
Questo è stato anche l’episodio che ha fatto conoscere al grande pubblico il nuovo capo della sicurezza, Ash Tyler, interpretato da Shazad Latif. Per ora mi sembra un personaggio rivolto principalmente all’azione, un tenente Yar del 2017 senza particolare carisma. Ciò non vuol dire che non possa crescere nei prossimi episodi e che gli sceneggiatori non abbiano creato per lui qualche interessante backstory tipica di Star Trek. Discorso secondo me applicabile anche per il cadetto Sylvia Tilly. Brava, simpatica, per carità, però dopo tanti sorrisini e battute ora mi aspetto qualcosa di più da questo personaggio.
Infine, per concludere le impressioni su un episodio che, nel complesso, mi è piaciuto, voglio parlare di un argomento secondo me sottovalutato. MA QUANTO FANNO CAGARE STE UNIFORMI??? Non smetterò mai di ripeterlo visto che, forse, sono l’unica cosa che mi dà più fastidio della sigla iniziale. Non solo sono di per se stesse brutte, anonime e rigide ma, soprattutto, sono totalmente fuori contesto. Siamo solo dieci anni prima di Kirk e Spock giusto? Allora come diavolo è saltato in mente ai costumisti (che da quanto si legge su internet ne vanno anche particolarmente fieri…) di abbandonare gli intoccabili: ROSSO (comando), GIALLO (ingegneria, sicurezza), VERDE (scienza, medicina)??? Amici miei perché lo avete fatto?? Potevate semplicemente usare delle variazioni sul tema e invece siamo arrivati ai gradi che neanche si vedono e ad un colletto da carcerato di Guantanamo.
Vi prego … ripensateci! Siete ancora in tempo.
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