Netflix ha appena rilasciato l’ultimo episodio della prima stagione di Star Trek: Discovery, intitolato Mi prenderai per mano?
Un finale di stagione attesissimo che purtroppo, malgrado alcuni spunti interessanti, ha molto deluso chi si attendeva un’ultima puntata epica e adrenalinica. A tal proposito, alcune istruzioni per l’uso rivolte ai vecchi appassionati. Se state pensando a leggendarie conclusioni di stagione tipo L’attacco dei Borg, o la Guerra con il Dominio, scordatevele, altrimenti potreste rimanerci male. ALLERTA SPOILER.
Questo quindicesimo e ultimo episodio stagionale inizia, purtroppo, con l’ormai consueto diario di bordo di Michael Burnham, che riflette sulla guerra con i Klingon. Ecco, ancora una volta, se avete in testa le riflessioni del capitano Picard sul conflitto con i Borg, DIMENTICATELE, ci restereste malissimo. Le scene a bordo della U.S.S. Discovery, che precedono la discesa sul pianeta natale Klingon, proseguono mostrando la tamaraggine della imperatrice/capitano Georgiou. Tutto incredibilmente forzato, con delle scenette patetiche nelle quali la ex Imperatrice Terrestre comanda a bacchetta e insulta i vari membri dell’equipaggio senza alcun motivo.
Dopo, finalmente, Burnham, Tyler, Tilly e Georgiou si spostano su Qo’nos, la casa dei Klingon e qui la situazione migliora decisamente. Finalmente una scena di esplorazione di un nuovo mondo, per di più molto ben caratterizzato dal punto di vista della scenografia. Fino ad ora noi vecchi appassionati avevamo visto solo la sala del trono dei Klingon, osservata nei vari episodi di The Next Generation con Worf e Picard. In questa occasione invece compaiono le strade, le attività, i personaggi che abitano il pianeta. Una scelta doverosa e azzeccata, con delle scene genuinamente trekkiane come la partita a dadi tra i klingon e il tenente Tyler.
A proposito di Tyler, una cosa è evidente: molto meglio quando fa il klingon, quando parla klingon, che mentre è umano. L’ho infatti trovato piuttosto convincente e carismatico nei dialoghi con gli altri klingon sul pianeta. Sfortunatamente questi momenti di armonia e apprezzamento sono stati rovinati, ancora una volta, dagli inevitabili dialoghi sull’amore eterno con Michael Burnham. Lì siamo tornati nell’abisso, non c’è niente da fare, una noia mortale.
Ma purtroppo a certi dialoghi alla valeriana mi ci sto abituando. Quello che davvero mi ha profondamente deluso rispetto a questo finale di stagione, è il modo veramente ridicolo e sbrigativo con il quale si mette fine alla guerra con i klingon! Sostanzialmente prima si decide di mettere una bomba sul pianeta, poi Burnham interviene con la filippica sui valori della Federazione, si cambia piano, L’Rell dice quattro minchiate al Consiglio Klingon e PUFF. La guerra è finita. MA STIAMO SCHERZANDO??
Un’intera prima stagione è stata monopolizzata da questa benedetta guerra con i Klingon, i quali avevano ormai praticamente vinto e…FINE. E’ una cosa inaccettabile, che non solo rovina il finale, ma mette in discussione anche tutta la trama pensata per gli episodi precedenti. Se tu sceneggiatore punti tutto su questa guerra, sacrificando esplorazione, missioni alternative, personaggi, qualsiasi cosa, poi devi crederci fino in fondo. E’ veramente incredibile. In 30 secondi letterali ci siamo ritrovati dalla galassia sull’orlo dell’abisso a Burnham che pronuncia un inutile discorso al comando della Flotta Stellare, con Sarek che applaude.
Per completare la frittata, nell’ultimo minuto dell’episodio, improvvisamente compare l’Enterprise NCC 1701, comandata dal capitano Pike. Così, a buffo, in barba a qualsiasi tipo di Timeline e senza dare alcun tipo di spiegazione. Immagino che gli sceneggiatori abbiano utilizzato questo espediente per creare attesa ed eccitazione negli spettatori in vista della prossima stagione. Personalmente l’unica cosa che hanno suscitato in me, è una certa dose di sconcerto.
Ci sentiamo prossimamente con la recensione della prima stagione completa. SCUDI ALZATI RAGAZZI, che qui se ne vedono di tutti i colori.