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Star Trek: Discovery (Recensione Episodio 12)
Posted in Saghe Il Mondo delle Serie Tv Netflix Recensioni Serie Tv Star Trek

Star Trek: Discovery – Episodio 12: un infame dopo l’altro

Pubblicato il 22 Gennaio 201822 Gennaio 2018
Scritto da Luca Coniglio

Sfrenata ambizione è il titolo dell’episodio numero 12 di Star Trek: Discovery, appena pubblicato da Netflix. Si tratta della terza puntata consecutiva della serie che viene ambientata nell’Universo Parallelo, dove la U.S.S. Discovery è rimasta intrappolata.

Nel complesso l’episodio, che dura solo 37 minuti, non mi è piaciuto molto. L’ho trovato abbastanza confusionario e forzato, di nuovo lontano da alcuni canoni trekkiani che non dovrebbero mai essere trascurati. DA QUI, CONTIENE SPOILER. In ogni caso tutti ricorderanno questo capitolo per una e una cosa cosa: il sorpresone finale – LORCA L’INFAMONE.

E allora partiamo da qui, dalla grande rivelazione: il capitano Lorca in realtà non è un ufficiale della flotta stellare ma un ambizioso traditore proveniente dall’Universo Parallelo. Bene, fico. Però questo mi porta a due riflessioni abbastanza inquietanti.

1) Ho la terribile sensazione che Lorca, uno dei pochissimi personaggi che stavo iniziando ad amare, non sarà più il capitano della Discovery, per ovvi motivi (è un infamone). Non vorrei che in breve tempo la sedia del capitano finisse sotto il fondo schiena di Michael Burnham. Sarebbe un colpo troppo duro, una ulteriore mazzata al ritmo e alla credibilità della Serie.

2) Sono passati solo 12 episodi dall’inizio di Star Trek: Discovery e GIA’ DUE MEMBRI DELL’EQUIPAGGIO SI SONO RIVELATI DEI TRADITORI. Io capisco che siamo nel 2018, che le sceneggiature delle Serie tv sono cambiate profondamente dagli Anni Novanta. Però in teoria questo è ancora Star Trek e non so quanto Gene Roddenberry sarebbe felice di sapere che praticamente ogni membro dell’equipaggio della Discovery è potenzialmente un infamone. Ripeto, questo è Star Trek, non Lost.

Il resto dell’episodio mi ha convinto in modo ancora minore del finale, che quantomeno ha il merito di essere adrenalinico e sconvolgente. Proprio le interminabili scene tra Burnham e l’imperatrice ex Capitano Philippa Georgiou, che preparano l’ultima scena, mi hanno ricordato gli interminabili monologhi dell’episodio pilota, con la medesima sensazione che provai quattro mesi fa: NOIA. Che siano impetratrice, capitano, primo ufficiale, guadiamarina, mozzo, quello che volete, QUESTE DUE INSIEME NON SI REGGONO, fanno pietà. Prego Dio che non salti in mente agli sceneggiatori di far tornare Michelle Yeoh nell’altra dimensione per ricomporre questo duo alla camomilla perché veramente gli appassionati abbandonerebbero la nave a curvatura nove.

L’altra parte della puntata, invece che sull’ammiraglia imperiale, si svolge sulla Discovery. Qui il tenente Stamets vaga insieme alla sua controparte imperiale in un sogno etereo alla ricerca del suo amore, il dottor Culber. Io dico solo una cosa: fate uscire Stamets da questo maledetto sogno/incubo delle spore! State limitando le capacità di un attore eccezionale in un mix di romanzo rosa e tentativo fallito di imitare le grandi questioni tecnico-ingegneristiche che hanno contraddistinto gli Star Trek del passato. Anthony Rapp ha avuto l’innata capacità di creare un personaggio “naturalmente trekkiano”, forse l’unico in tutta la U.S.S. Discovery. Fatelo tornare nel nostro mondo!

La terza porzione di episodio è dedicata ancora alla questione del tenente Tyler nei panni di un malato urlante, posseduto dallo spirito del klingon Voq. Una cosa positiva c’è: Tyler è nel lettino e urla, ma almeno non parla e ci risparmia le sue mitiche espressioni da spigola lessa. Detto ciò, io ho notato un evidente vuoto di sceneggiatura: scusate ma Voq non era rimasto bloccato nella U.S.S. Shenzou alla deriva nello spazio? Esattamente quando avrebbero fatto questo trapianto di personalità. Inoltre cari sceneggiatori, L’Rell va benissimo, sapete che la adoro, ma dov’è  l’ufficiale medico che dovrebbe occuparsi di queste patologie, un grande classico di Star Trek? Avete fatto morire il dottor Culber (non che fosse una grave perdita…), ma mandate qualcuno! Già non abbiamo l’ingegnere capo, ora non abbiamo neanche il dottore e il capitano è un infamone traditore.

VI PREGO RIDATECI UN EQUIPAGGIO!

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Tags Capitano Gabriel Lorca, CBS All Access, Netflix, Sonequa Martin-Green, Star Trek: Discovery

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