Netflix ha appena pubblicato l’episodio 12 della terza stagione di Star Trek Discovery, intitolato There is A Tide. Per questo penultimo capitolo stagionale, torna in cabina di regia il grande Number One Jonathan Frakes. Ecco la recensione.
Venerdì scorso ci eravamo lasciati con un brivido, con quel: “ciò che vuoi è irrilevante” che aveva smosso il cuore di migliaia di appassionati, sebbene l’episodio di per se stesso fosse tutt’altro che eccezionale, soprattutto nella prima parte. Questa settimana la pista Borg non è stata percorsa ma, nonostante ciò, Star Trek Discovery ci ha regalato, e di gran lunga, il miglior episodio nella triennale storia di questa serie.
Una puntata semplicemente meravigliosa, profonda e appassionante dall’inizio alla fine, degna di alcuni tra i più grandi episodi del passato di Star Trek: The Next Generation e Deep Space 9. Jonathan Frakes, non casualmente al comando dietro la macchina da presa, avrà ripensato ai grandissimi finali di stagione come The Best of Both Worlds o Unification.
Il segreto del successo di questo bellissimo episodio sta soprattutto nella capacità di regia e sceneggiatori di mettere ognuno al posto giusto. Michael Burnham (Sonequa Martin-Green) che non è e non sarà mai un’interprete da dialogo profondo, è stata relegata alla parte action dell’episodio e ha funzionato molto bene.
Ai grandi attori sono stati lasciati i grandi dialoghi. Spettacolare in tal senso lo scambio di batture scientifico/etico tra Paul Stamets (Anthony Rapp) e Aurelio. Sublime, semplicemente eccezionale il lungo dialogo tra l’Ammiraglio Vance (gran personaggio…) e la leader della Catena Smeraldo Osyraa (strepitosa…).
L’idea di confrontare il sistema capitalistico della Catena Smeraldo all’economia “Post-capitalistica” della Federazione, che da secoli aveva superato il concetto di proprietà privata, rappresenta un assoluto colpo da maestro da parte degli sceneggiatori, che con questa trovata si rifanno in parte dei tanti inutili deliri che hanno afflitto le stagioni precedenti e, a tratti, anche questa.
La Catena Smeraldo e il suo leader Osyraa rappresentano un “cattivo” veramente eccezionale. Un villain non così villain, molto ambiguo, a tratti spietato ma non sempre a torto, capace di mettere in discussione i valori che la Federazione ha sempre dati per scontati. Il dialogo tra i due leader non è la solita litania amorosa senza solide basi che spesso ha afflitto i precedenti episodi, ma un profondo scambio di vedute tra differenti visioni del mondo e diversi valori etici.
E’ un peccato che questa appassionante dicotomia ricca di profondità e colpi di scena si sia manifestata in una fase così avanzata della stagione, arrivando quasi dal nulla, senza un’adeguata preparazione. Non per questo la voglia di vedere un grande finale di stagione è diminuita, anzi. Non vediamo letteralmente l’ora di sapere come è andata a finire. O meglio…di come sarà il nuovo inizio.
Star Trek Discovery 3x12

Data di creazione: 2021-01-01 17:25
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