Sharp Objects, la recensione della serie tv su Sky Atlantic

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La serie televisiva statunitense Sharp Objects, creata da Marti Noxon, è disponibile sul canale di Sky Atlantic. Questa è la recensione.

Con la partecipazione della stella del cinema hollywoodiano Amy Adams,  la serie si basa sul romanzo Sulla pelle di Gillian Flynn, edito nel 2006.

Camilla Preaker è una giovane giornalista che vive e lavora nella città di St. Louise. Camilla è una ragazza dal passato tormentato, introversa e riservata, che beve vodka in bottigliette di plastica. La sua quotidianità viene stravolta quando un giorno riceve dal suo capo il compito di indagare in merito ad una serie di omicidi avvenuti a Wind Gap, la stessa città natale dove Camilla è cresciuta. Ma il suo ritorno a casa sconvolgerà completamente la sua vita. 

RECENSIONE

Sharp Objects è una serie televisiva sviluppata in 8 puntate che raccontano la complessità del rapporto tra Camilla e la sua famiglia, in particolare con la madre Adora. Sullo sfondo il duplice omicidio di due giovani ragazzine della città, i cui corpi sono stati ritrovati in circostanze molto strane. La sceneggiatura scritta da Scott Brown entra in profondità nella natura psicologica dei personaggi, così ben caratterizzati e verosimili anche grazie all’ottima interpretazione di Amy Adams e Patricia Clarkson, protagoniste indiscusse di questa narrazione. 

Camilla Preaker (Amy Adams) è una ragazza tormentata da suo passato tragico, le cui ferite sono incise sulla sua pelle, in ogni angolo del corpo. Per questo motivo veste maglie larghe e pantaloni lunghi, fuma e beve vodka, non ha amici ma solamente un profondo legame padre-figlia con il suo capo redattore.

La serie televisiva si regge sul complesso rapporto di Camille con la madre Adora (Patricia Clarkson), una donna particolarmente legata alle apparenze, detentrice del premio per miglior cittadina di Wind Gap e molto presente nella vita della figlia minore Amma (Eliza Scanlen), nata dal secondo matrimonio con Alan Crellin (Henry Czerny), quest’ultimo interessato solo alla musica prodotta dal suo nuovo stereo, e incapace di esprimere una propria opinione.

Questo prodotto televisivo, nato dalla mente del regista canadese Jean-Marc Vallée, produttore di altre serie televisive come Big Little Lies (2017) e di grandi film come Dallas Buyers Club (2013), riesce a creare una storia dai toni intimi incentrata sull’universo femminile, nelle sue sfaccettature più cupe e cruente. La stessa Amy Adams, magistrale e magnetica come sempre, ha confessato di aver avuto difficoltà nel creare un personaggio così tormentato e ferito dalla tragicità della vita, che non sarà presente ad una eventuale seconda stagione. 

Nonostante la tematica difficile, la serie Sharp Object merita la nostra attenzione, sia per quanto riguarda l’interpretazione delle due protagoniste, Amy Adams e Patricia Clarkson, sia per l’orchestrazione di dialoghi, personaggi, scenografie e musiche messe in campo per realizzare un prodotto televisivo indipendente e coinvolgente.



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