Durante l’ultima edizione del Seeyousound Festival, abbiamo potuto vedere, in anteprima internazionale, il nuovo film di Marc Waltman, inserito nel concorso lungometraggi Long Play.
I can’t escape myself, una delle canzoni più pulsanti della new wave britannica, è stata scritta da Adrian Borland con la sua band, The Sound, ma cosa ne è stato di lui? Il documentario racconta ascesa e caduta della band e del prolifico cantante, da quando cominciò la sua carriera musicale con The Outsiders, e illustra, attraverso raro materiale d’archivio, la sua lotta interiore tra le depressione, l’amore per la vita e l’incredibile talento creativo.
Il regista, Marc Waltman, arriva da diverse produzioni tra film, fumetti e musica e ha diretto diversi commercials. Il film è stato presentato all’IDFA di Amsterdam.
Adrian Borland è stato un personaggio carismatico e intenso, con i suoi The Sound è stato anche un perno nella new wave inglese e molte persone, a distanza di anni, ricordano ancora le loro canzoni. Come molte star della musica internazionale, Adrian ha percorso una parabola personale di crescita e di caduta, molto simile a quella di altri musicisti, qui complicata da una grossa patologia psichiatrica alle spalle.
Il film racconta tutto questo e poco altro, a livello artistico non aggiunge e non toglie nulla a ciò che è stato fatto nella campo dei documentari musicali, quindi abbiamo materiali d’archivio, interviste, scene prese dai live, senza nessun elemento che possa dare all’opera un tocco di originalità, come poco originale è stato il percorso di Adrian Borland. Consigliato solo agli appassionati stretti.
Voto: 5
Ecco il trailer del film: