[Sci-Fi World] La Recensione di Arrival, il thriller fantascientifico con Amy Adams

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Nella nostra rubrica Sci-Fi World, dedicata alla fantascienza, non poteva mancare una seconda analisi di uno dei film più attesi della stagione, ovviamente si parla di Arrival, il thriller la cui protagonista è l’attrice statunitense Amy Adams per la regia da Denis Velleneuve, alla sua prima in questo genere.

(Qui la nostra recensione a cura di Andrea Vantini).

Il Film

Arrival è un film diretto dal pluripremiato regista di origini canadesi Denis Villeneuve. Nel cast Amy Adams (Louise Banks), Jeremy Renner (Ian Donnelly), Forest Whitaker (colonnello Weber), Michael Stuhlbarg (agente David Halpern), Tzi Ma (generale Shang) e Mark O’Brien (capitano Marks).

La Trama

Una flotta formata da dodici gigantesche astronavi aliene provenienti dallo spazio profondo si posizionano in diversi angoli della Terra, questo provocherà stupore e terrore in tutto il nostro pianeta, non avendo conoscenza sulle vere intenzioni di questi extraterrestri. Per cercare un contatto con gli alieni verranno ingaggiati diversi studiosi e ricercatori  tra i quali, per quanto riguarda il sito degli Stati Uniti, la dottoressa esperta linguista Louise Banks, affiancanta dal fisico Ian Donnelly.

Le considerazioni

Arrival è un film di fantascienza insolito, particolare, non simile a molte pellicole del genere in cui siamo abituati a vedere gigantesche ed ultratecnologiche astronavi e paurosi extraterrestri minuziosamente ricostruiti digitalmente. Qui  le navi aliene sono dei semplici enormi gusci neri i cui interni sono degli scarni e bui corridoi, non ci sono battaglie o grandi scene di azione. Lo scorrimento del film appare lento ed incentrato in particolare su un personaggio: la linguista Louise Bank, interpretata da una intensa Amy Adams, la cui anima è solcata da una intima e profonda tragedia, a cui il regista ci rende partecipi grazie ai numerosi flashforward che ci suggeriscono i motivi della sua grande ed incolmabile sofferenza interiore.

Arrival riporta alla mente numerosi grandi produzioni di qualche anno fa:

  • Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo“,  il film del 1977  diretto e sceneggiato da Steven Spielberg, anch’esso basato sulla ricerca di un linguaggio comune tra l’uomo e l’extraterrestre;
  • Contact“, uscito nelle sale nel corso dell’anno 1987,  diretto da Robert Zemeckis e tratto dall’omonimo romanzo di Carl Sagan, in cui viene raccontato il primo contatto tra la terra ed una civiltà aliena enormemente avanzata e distante anni luce dal nostro pianeta, il cui messaggio viene inizialmente travisato.
  • Epoch“, Film del 2001 in cui un monolite emerge dalle profondità della terra. Questo misterioso oggetto è una grande minaccia per l’intero pianeta perché nel suo interno viene custodito il segreto della nostra evoluzione e della nostra esistenza. Il monolite, grazie all’allarme lanciato dagli scienziati, si perderà nell’immensità dello spazio.
  • Ultimatum alla Terra” il cult fantascientifico del 1951 tratto dal racconto “Addio al Padrone” scritto da Harry Bates nel 1940.

In conclusione

In Arrival Denis Villeneuve cerca di esplorare ed analizzare il nostro subconscio e la nostra paura per ciò che non conosciamo, non cerca di stupirci con effetti speciali. Il film è soprattutto un dramma confezionato in una cornice narrativa spettacolare in cui il motore cosmico è l’amore e la comprensione.

Voto 7/8


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