Roma FF14: Recensione Pavarotti, il documentario di Ron Howard

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Il regista statunitense Ron Howard celebra l’Ambasciatore della Lirica nel mondo con il suo ultimo documentario “Pavarotti”. Lo ha presentato alla Festa del cinema di Roma (qui le foto del red carpet), vi presentiamo la nostra recensione.

Raccontare in 114 minuti la vita di un celebre artista quale Pavarotti potrebbe risultare difficile ma Ron Howard riesce magistralmente nell’impresa.

L’opera, non a caso,  in un crescendo di emozioni così come le arie eseguite dal Maestro (a partire dall’esibizione di Nessun dorma alle Terme di Caracalla di Roma) coinvolge lo spettatore, il quale sfoglia insieme agli affetti più cari del tenore, l’album dei ricordi. Nicoletta Mantovani, seconda moglie e sua assistente, apre il docufilm con una domanda semplice:”Come vorresti essere ricordato fra 100 anni?” Una domanda apparentemente scontata, ma non lo è affatto, neanche per Big Luciano, il quale risponde senza riserve alcune, dimostrandosi grande, ma anche estremamente umile.

Un uomo, un artista che ha iniziato ad avvicinarsi all’Opera insieme al padre fornaio e tenore, con il quale ha mosso i primi passi fino al successo, benigno e beffardo. La sua Voce, imprescindibile protagonista, si alterna a quella delle figlie, della ex moglie, della già citata Nicoletta Mantovani e ancora, di manager, collaboratori e artisti. 53 interviste ne descrivono la grandezza e l’umanità.

Ron Howard esplora l’artista, un uomo che ha rischiato sin dall’infanzia e che ha vissuto intensamente ogni attimo, mettendo a disposizione se stesso.

Non è stato sicuramente facile scegliere tra il materiale a disposizione su Pavarotti, il montaggio di Paul Crowder è un climax tra le esibizioni in cui morte, rinascita e risate si alternano e i ricordi di amici e parenti. Una delle figlie condivide il suo ricordo d’infanzia sul padre, immaginandolo un ladro, a causa degli oggetti di scena coi quali viaggiava in giro per lavoro.

Amava la cucina. Da modenese e dalla famiglia di origini contadine, aveva ereditato la passione per la buona cucina che amava condividere con chi gli era accanto. Era il simbolo dell’italianità in tutto il mondo e grazie alle sue collaborazioni con pop star (tra tutti ricordiamo Bono degli U2) ha avvicinato l’opera lirica a tutti, anche a chi non l’aveva mai ascoltata prima.

“Pavarotti”, il documentario di Ron Howard uscirà nelle sale italiane come evento speciale il 28-29-30 ottobre 2019 grazie a Nexo Digital (qui le sale).

Recensione a cura di Michele Santoro in collaborazione con Maria Teresa Ruggiero


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