[Recensione] Sono tornato, il film di Luca Miniero sul ritorno di Mussolini

Sono Tornato (film)

Tante volte si é ironizzato sul ritorno del Duce, Luca Miniero mette in scena la domanda che si sono posti in tanti e ci mostra cosa succederebbe se Mussolini tornasse nel 2018 con “Sono tornato”. Vi presentiamo la nostra recensione in anteprima.

Inquietante e allo stesso tempo ironico il remake firmato dal regista Luca Miniero e dallo sceneggiatore Nicola Guaglianone che si rifà -quasi fedelmente- al tedesco “Lui é tornato”. Durante il nostro incontro con i due autori abbiamo a lungo discusso sulla figura dell’ex dittatore italiano e di come la sua figura sia ancora abbastanza presente nella nostra memoria.

Cosa succederebbe se Mussolini tornasse nel 2018? Un quesito curioso e contemporaneamente spaventoso.

Un giovane aspirante regista, Andrea Canaletti interpretato da Frank Matano porta in giro per l’Italia un misterioso uomo che si crede Mussolini. Durante il loro viaggio da Nord a Sud riceveranno svariate accoglienze, dalle più nostalgiche alle più irruente, queste curiose reazioni convinceranno il giovane filmmaker a presentare un progetto esclusivo al canale tv MY TV. Il Mussolini Show conquista il pubblico tv, diventando ospite fisso in ogni programma del palinsesto.
L’ex dittatore sta pian piano ritornando a conquistare il paese e il consenso popolare.

 

É la Provvidenza che mi ha mandato.
Ci riprenderemo l’Italia, Canaletti.
Mussolini

 

Inquietante quanto destabilizzante vedere sul grande schermo la magistrale interpretazione di Massimo Popolizio nei panni dell’ex dittatore. Le reazioni degli italiani che lo incontrano sono varie, caratterizzate da una totale confusione dettata dalla crisi con cui conviviamo da anni. Assistiamo a chi si lamenta dei politici attuali e a chi vorrebbe il suo ritorno in campo.

Luca Miniero non fa trasparire mai un giudizio sulla figura di Mussolini, ce lo mostra come una maschera, un personaggio che si adegua perfettamente nel salotto televisivo, così come avviene con i partecipanti di un reality. “Sono tornato” sembra voler esser più una riflessione della parabola dei media, di come vengono utilizzati oggi e come, il pubblico, perdoni persino un omicida di cani attraverso un meccanismo di tv-verità.

La chiave di forza di “Sono tornato” é proprio nel voler prendere una posizione precisa nei confronti del personaggio che riporta in vita, probabilmente un atteggiamento paraculo per non rischiare di attirare l’attenzione su altro. Ricordiamo che il film esce in un periodo in cui é aperta la campagna elettorale, e il fantasma del duce é presente in alcune dichiarazioni politiche d’oggi.

Il pregio del film é la modalità con cui ci mostra la nostra realtà senza alcuna alterazione cinematografica, messa a fuoco meglio dall’interpretazione di un Frank Matano indubbiamente in parte. Incredulo, incuriosito da questo misterioso personaggio che – come farebbero un po’ tutti- inizialmente non prende sul serio, scambiandolo per un attore perfettamente mimetico.

Non é un caso che a farci ritornare la memoria sia il personaggio della nonna malata di Alzheimer (Ariella Reggio), in quella scena c’è tutto quello che gli intervistati hanno rimosso e che ritorna a galla come un gigantesco schiaffo che ci lascia impietriti. La realtà senza filtri televisivi, fa molto male.

 

“Sono tornato” di Luca Miniero con Massimo Popolizio, Frank Matano uscirà nelle sale italiane a partire dal 1 febbraio, prodotto da Indiana Production e distribuito da Vision Distribuition.


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