[Recensione] Hitchcock/Truffaut: l’incontro che cambiò la definizione di “cinema”

Hitchcock/Truffaut critica

13 agosto 1962: due uomini di cinema, due registi, un britannico trasferitosi ad Hollywood ed un giovane francese si siedono uno difronte l’altro ed iniziano a confrontarsi liberamente su tutto quello che ruota intorno ai loro lavori.

Da quell’incontro durato una settimana Truffaut pubblicherà nel 1966 il libro Hithcock/Truffaut (in italiano pubblicato come Il cinema secondo Hitchcock) definito dallo stesso autore “Hitchbook”, e dalla raccolta delle registrazioni audio e dei filmati di quella lunga intervista Kent Jones realizza un bellissimo documentario “Hitchcock/Truffaut” presentato durante l’ultima edizione del Festival del cinema di Roma ed in arrivo nelle sale cinematografiche per un evento speciale (4-5-6 aprile).

Nel 1962 Alfred Hitchcock era all’apice della sua carriera -al suo 48esimo lungometraggio- aveva appena terminato di lavorare a Gli uccelli, mentre François Truffaut era un giovane critico collaboratore della prestigiosa rivista Cahier du Cinéma che diventò regista, continuando ad ammirare durante la sua carriera il lavoro del maestro d’oltreoceano.

La voce calda di Pino Insegno ci conduce sequenza dopo sequenza a rivivere quei giorni, e i discorsi sui sogni, sull’erotismo, sui movimenti di macchina e su particolari mai lasciati fuori posto.

Mostrandoci scene di Vertigo, La donna che visse due volte, Gli uccelli, Psycho, I 400 colpi, Kent Jones sembra voler schiaffeggiare lo spettatore mettendo in evidenza scene uniche per quegli anni, sottolineando come il regista inglese sia anche ignorato e denigrato dalla critica americana che cambierà opinione dopo l’incontro con il regista della Nouvelle Vague. Ad “interrompere” la lunga intervista tra i due registi intervengono altri colleghi illustri (tra cui Martin Scorsese, Wes Anderson, David Fincher, James Gray, Paul Schrader, Kiyoshi Kurosawa) che si interrogano su quell’incontro e su quanto abbia influito il cinema di Hithcock e di Truffaut nel proprio percorso cinematografico. E questi interventi ci fanno sentir ancor più piccoli rispetto alla grandiosità di quegli uomini che nel ’62 avevano innovato con le loro opere la settima arte, risultando degli innovatori tutt’ora.

“Alfred Hithcock, l’artista che scriveva con la cinepresa”.

François Truffaut

“Hithcock/Truffaut” sarà visibile nelle sale italiane per soli tre giorni, il 4-5-6 aprile, distribuito da CINEMA in collaborazione con Nexo digital e Radio Deejay. Vi invitiamo a cercare la vostra sala sul sito di Nexo digital e di non perdervi questa eccezionale (e preziosa) lezione di cinema.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.