Recensione di La strada mai intrapresa, l’episodio finale di The Orville 2

Abbiamo visto La strada mai intrapresa (The Road Not Taken), il 14° episodio della seconda stagione di The Orville. Queste le nostre considerazioni.

La strada mai intrapresa, il capitolo conclusivo della seconda stagione di The Orville, è stato diretto come il precedente da Gary S. Rake e scritto da David A. Goodman.

Gli accadimenti di questa puntata sono la diretta conseguenza di quanto successo in Domani e domani e domani, la trama, quindi, si sviluppa sulla base del cosiddetto “Effetto Farfalla”, cioè piccole modifiche di eventi passati potrebbero essere causa di devastanti effetti futuri. Qui Il rapporto sentimentale tra Ed Mercer e Kelly Grayson viene posto al centro dell’universo, perché capace di modificarne il destino.

Ecco quindi che i Kaylon, in una distopica realtà alternativa, riescono nell’intento di distruggere più della metà delle entità biologiche esistenti nella galassia (N.d.R. Identità parte Prima e Seconda), non risparmiando neanche i pesci nei mari terrestri.

Un episodio ben scritto, scorrevole, adreanalinico, divertente ed a tratti drammatico, dove volutamente vengono trascurati, sia gli aspetti nerd delle problematiche legate ai viaggi del tempo, che le conseguenze dell’avvicinarsi pericolosamente all’Orizzonte degli Eventi di un Buco Nero. Infatti, questo ultimo appuntamento con The Orville va goduto tralasciando qualsiasi considerazione riguardo le leggi della fisica a noi conosciute.

Fantastiche sono le scene relative agli inseguimenti tra le navi spaziali attraverso i canaloni ghiacciati di una luna, i quali sembrano strizzare l’occhio allo stile della saga Star Wars. Del resto anche le ambientazioni, i costumi e le musiche trovano spunto da questa Saga Stellare.

Kelly Grayson, unica dell’equipaggio a conoscere l’esistenza di questa realtà alternativa, diventa qui una combattente coraggiosa e determinata che, per la sua consapevolezza, può essere accostata tranquillamente alla Sarah Connor di Terminator.

Un sorpresa veramente gradita è quella di aver potuto assistere, seppur per un solo cameo, al ritorno di Alara Kitan, interpretata dalla graziosa Halston Sage.

Forse il finale scelto potrà deludere parte dei fan, abituati a ben altre conclusioni che solitamente aprono, attraverso un cliffhanger ansiogeno, alla stagione seguente, ma per la conclusione di una strepitosa stagione, Seth MacFarlane ha voluto puntare su un episodio estremamente tirato, veloce e diretto, che si chiude nel più classico dei modi: “Tutto è bene ciò che finisce bene!”…… Ma ne siamo sicuri?

Speriamo di poter vedere il seguito delle avventure di Ed Mercer e compagni nella prossima eventuale stagione di The Orville, sempre che la Fox voglia decidere in tal senso.


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