[Recensione] Alice attraverso lo specchio, il fantasy diretto da James Bobin
Sono passati tre anni da quando la giovane (e stramba) Alice eredita la Wonder ed intraprende il viaggio verso l’impossibile, ormai tornata a Londra deve fare i conti con il suo futuro che le è stato venduto dalla disperata madre, ma qualcosa o meglio qualcuno nel Sottomondo é in pericolo e ha bisogno di “quella Alice”.
James Bobin riprende le avventure della giovane ragazza raccontate dallo scrittore inglese Lewis Caroll, ne “Alice attraverso lo specchio” riprendendo a bordo Mia Wasikowska, Johnny Depp, Anne Hathaway, Helena Bonham Carter e un inedito Sacha Baron Cohen.
A differenza dell’opera di sei anni fa curata da Tim Burton -qui in veste di solo produttore- in “Alice attraverso lo specchio” siamo bombardati da colori e sfarzi, che ci ricordano più il mondo descritto nell’Alice disneyana che il dark e gotico Sottomondo burtoniano che rifletteva i conflitti da cui la giovane Alice fugge inizialmente.
Alice Kingsleigh (Mia Wasikowska) é cresciuta, l’avevamo lasciata prendere in mano la sua vita, rifiutare di sposarsi e prendere accordi economici impadronendosi così dell’eredità lasciatale dal defunto padre, ma continua ad avere difficoltà relazionali con la madre, come una qualsiasi ragazza, rifiuta gli abiti convenzionali e l’essere rilegata dietro una scrivania, il suo destino “già scritto” continua a starle stretto come un corsetto e come l’allora ragazzina che inseguiva il Bianconiglio oggi insegue una farfalla dalle sembianze familiari, il Brucaliffo. Il colorato amico le farà attraversare lo specchio e la riporterà a Sottomondo dove a gran voce è richiesto il suo aiuto, ormai disperati per la condizione in cui riversa il Cappellaio (ei fu) Matto (Johnny Depp): un giorno, all’improvviso ha perso la sua moltezza.
Il Cappellaio ritrova il suo primo elaborato, e il passato ritorna prepotentemente a martellargli il cervello: suo padre e la sua famiglia probabilmente sono ancora vivi, il Cinciarampa forse non li ha uccisi nel Giorno dell’Assai Discordia. Nessuno gli crede, inizia ad ammalarsi inesorabilmente, soltanto la “sua” Alice potrà scoprire questo assillante mistero e per farlo dovrà compiere un’importante e assai pericolosa missione: rubare la cronosfera e ritornare indietro nel tempo e scoprire cosa è successo alla famiglia AltoCilindro.
Come ogni viaggio nel tempo che si rispetti, l’impresa non sarà facile, soprattutto se bisognerà affrontare il Tempo in persona -interpretato da un eccellente Sacha Baron Cohen– che custodisce all’interno di un ombroso castello gli orologi della vita e protegge ossessivamente il Grande Orologio azionato proprio dalla cronosfera.
“Non si può cambiare il passato, ma dal passato potrai imparare.”
Volata su una buffa imbarcazione per capire cosa è successo alla famiglia Alto Cilindro finirà per scoprire le origini del radicato rancore che logora la Regina Rossa (Helena Bonham Carter) nei confronti della sorella (Anne Hathaway) che sin da piccola ci mostrerà le sue fastidiose mossettine.
Durante il suo viaggio attraverso il tempo passato Alice rivaluterà la sua opinione su quel tempo egoisticamente ladro che le ha portato via il padre quand’era piccola, in realtà il tempo -se utilizzato consapevolmente nel modo giusto- può essere considerato un gran dono.
Il nostro parere: 6+
Sicuramente un risultato migliore rispetto alla realizzazione di Tim Burton del 2010, ma una narrazione sempliciotta in cui sembra di seguire una partita di un videogames alla ricerca di ricompense e di sfide da superare attraverso i viaggi nel tempo, non ci entusiasmiamo più di tanto. La Disney ci mette il suo zampino e cosparge la storia con la sua retorica didattica, che malissimo non fa.
Una curiosità: il film é dedicato alla memoria del grande Alan Rickman che dà la voce -nella versione originale- allo Stregatto.
“Alice attraverso lo specchio” approderà nelle sale italiane a partire dal 25 maggio, distribuito da Walt Disney Company Italia.
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