[Recensione] 2:22 – Il Destino è già scritto, il thriller con Michiel Huisman

2: 22 film recensione

E’ appena uscito nelle sale il thriller 2:22 – Il Destino è già scritto, diretto dal regista australiano Paul Currie e interpretato da Michiel Huisman e Teresa Palmer.

TRAMA: Dylan Branson è un controllore di volo presso l’aeroporto JKF di New York, la cui vita è scandita da una serie di identici eventi, che si ripetono ogni giorno e che finiscono sempre alle 2:22 del pomeriggio alla stazione ferroviaria di Grand Central. Un giorno conosce la bellissima Sarah, con la quale intraprende una relazione romantica, rendendosi però conto che questi stessi eventi, sempre uguali e ripetitivi, condizionano anche la vita della ragazza e sembrano mettere in pericolo entrambi. Così Dylan è determinato a capire cosa diavolo sta succedendo.

2:22 – il destino è già scritto è, senza mezzi termini, uno dei film più brutti di cui ci siamo mai trovati a parlare. Una catastrofe sotto ogni punto di vita, un disastro tale che non si sa letteralmente da dove cominciare. Ma andiamo con ordine: la trama è semplicemente imbarazzante, un micidiale misto di continui cliché ed enigmi privi di alcun significato che rendono i cento minuti di proiezione una shopenaueriana alternanza tra sofferenza e noia. Lo schema di base è il classico ammazza il cattivo, salva il mondo e scappa con la pupa, in una maldestra versione radical chic. Ma purtroppo non si capisce letteralmente nulla.

Il protagonista improvvisamente, alle soglie dei trent’anni, si rende conto che le sue giornate sono sempre identiche. Ci mette quindi tre decenni a capire questa cosa? E prima? Andava bene? Mah. La storia d’amore tra Dylan (Michiel Huisman) e Sarah (Teresa Palmer) è di una banalità e una prevedibilità imbarazzante e inoltre, cosa ancor peggiore, il tentativo degli sceneggiatori di collegare la love story alla trama, paragonando i due protagonisti a due persone del passato, è contraddistinta da forzature narrative inaccettabili, quasi insultanti per lo spettatore. La scena finale rasenta il ridicolo.

L’orario delle 2:22, che da il titolo al film stesso, non sembra far scaturire alcun che di decisivo ai fini della trama, se non una noiosissima scena, proiettata decine di volte, che mostra la stazione di Grand Cental, con le stesse persone, sempre alla stessa ora, fino alla nausea. Per non parlare poi di queste fantomatiche stelle e costellazioni che compaiono ogni tanto e che dovrebbero, non si sa come, fornire ispirazione al protagonista, segnalandogli la strada maestra.

E proprio i due protagonisti sono i chiodi sulla bara di un film terribile. Michiel Huisman, bellissimo e famoso soprattutto per essere Daario Naharis in Il Trono di Spade, non riesce ad aggiungere profondità ad un personaggio che già di suo è scritto con i piedi, senza mordente, senza originalità, niente. Se possibile andiamo ancora peggio con la protagonista femminile, Sarah, interpretata da Teresa Palmer, anche lei bella, anche lei un disastro nei panni di una sorta di bella addormentata che subisce gli eventi senza trasmettere alcuna emozione

IN SINTESI

2:22 E’ UNO DEI PEGGIORI FILM DELL’ANNO, SE NON IL PEGGIORE IN ASSOLUTO. UN TERRIBILE MIX DI LUOGHI COMUNI, SCRITTURA TERRIBILE E RECITAZIONE MEDIOCRE. PIUTTOSTO CHE PAGARE IL BIGLIETTO PER QUESTA ROBA, MEGLIO STARE A CASA E GUARDARE LA CORAZZATA POTEMKIN.


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