La vittoria all’ultimo festival di Cannes, il trionfo in quasi tutti i premi di categoria e un buon battage pubblicitario hanno portato Anora di Sean Baker ad aggiudicarsi cinque statuette agli Oscar 2025. Meritatamente, verrebbe da aggiungere. O no?
Film indipendente e a basso budget, come sempre quando si parla di Sean Baker, Anora si è portato a casa gli Oscar più importanti: film, regia, sceneggiatura originale, montaggio (tutti questi andati direttamente nelle mani di Baker, che entra così nella storia) e quello per la miglior attrice protagonista andato alla 25enne Mikey Madison che ha scalzato la favoritissima Demi Moore per The Substance. Il che, a dirla tutta, suona un po’ come una presa in giro data la sostanziale differenza e il diverso calibro delle due attrici e su quanto si sia parlato della rinascita artistica di Demi Moore che già si sentiva l’Oscar tra le mani.
Oscar 2025 | In Memoriam
E così, il cinema indipendente (quello destinato alla sala cinematografica, come ha tenuto a precisare Baker) ha fatto uscire con le ossa rotte il gigante dello streaming Netflix che aveva investito milioni di dollari su Emilia Pérez di Jacques Audiard ma che, a fronte di ben 13 candidature, si è dovuto accontentare dell’Oscar per Zoe Saldana come miglior attrice non protagonista e quello per la miglior canzone originale. Un po’ poco.
Ma forse, il trionfo di un film simpatico e fatto per piacere a tutti come Anora a fronte di film più rischiosi come Emilia Pérez o The Brutalist (tre Oscar per quest’ultimo, compreso quello ad Adrien Brody) è da leggersi nell’ottica di un’edizione che ha voluto navigare in acque sicure, lasciando la politica e la satira fuori dalla porta sia in termini di premiazioni sia per quanto riguarda la conduzione di Conan O’Brien. Una scelta che può essere più o meno condivisibile, ma in ogni caso il risultato ottenuto è stato quello di un’edizione monocorde e senza guizzi.
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