Moon Knight, recensione finale della serie Marvel con Oscar Isaac

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Disney+ ha rilasciato l’ultimo episodio di Moon Knight, la nuova serie Marvel Studios con protagonista Oscar Isaac. Questa è la recensione finale.

Nato dai fumetti Marvel Comics firmati da Doug Moench (testi) e Don Perlin (disegni), il celebre anti-eroe Moon Knight è finalmente approdato sul piccolo schermo attraverso una mini-serie sviluppata dallo showrunner Jeremy Slater. Nel cast Oscar Isaac interpreta le varie identità del protagonista, ed è affiancato da Ethan Hawke e May Calamawy, con F. Murray Abraham a prestare la sua voce al Dio Egizio Khonshu.

LA SERIE

Stephen Grant (Oscar Isaac) è un impiegato in un museo. Mentre la sua vita scorre tranquilla tra un impegno lavorativo e l’altro, si rende conto di vivere una vita frammentata in ben due personalità, la seconda brutale che prende il nome di Marc Spector. Ma non è tutto, perchè Grant scopre di essere l’avatar sulla Terra di Khonshu, una divinità egizia intenta a proteggere il genere umano in ogni modo dalle ingiustizie. Le due personalità dovranno fronte unito per sconfiggere Arthur Harrow (Ethan Hawke), un uomo il cui compito vitale è risvegliare Ammit, la temibile divinità egizia che ama giudicare le anime delle persone prima ancora che queste possano sporcarsi, spegnendo di fatto il libero arbitrio.

REGIA E SCENEGGIATURA

Tra i personaggi più complessi dell’intero Marvel Universe, Moon Knight ha da sempre affascinanto Kevin Feige ed i suoi collaboratori, non a caso le voci sulla realizzazione di un film/serie tv circalavano da anni nell’ambiente, e soltanto con la nascita di Disney+ tutto è diventato più semplice. Il lavoro di Jeremy Slater, a tal proposito, non è stato semplice, ed il più delle volte costellato di difficoltà a livello produttivo. Ciononostante Moon Knight può considerarsi in tutto e per tutto una serie matura, che presenta si qualche buco sceneggiativo, ma che in fin dei conti ha centrato in pieno il suo obiettivo: introdurre nell’MCU uno dei personaggi più affascinanti dell’intero lotto di supereroi Marvel Comics.

Ciò che rende questa serie tra le migliori dell’intero palinsesto televisivo Marvel Studios è in primis l’approccio di Slater nei riguardi del dualismo che va a crearsi tra le due diverse personalità del protagonista, ed in questo è facile asserire che la bravura di Oscar Isaac ha aiutato, e non poco. Nonostante un pedigree non proprio eccelso, infatti, Jeremy Slater ha dimostrato di saper miscelare sapientemente nel corso dei sei episodi vari generi, dando al suo prodotto diverse anime, proprio come il suo protagonista. Ed è così che Moon Knight passa dall’action-adventure in stile Indiana Jones dei primi 4 episodi, ad un approccio più maturo e rivolto all’introspezione umana del quinto, per concludere in pieno stile MCU nel suo ultimo atto.

Ma come anticipato, Moon Knight non si presenta al pubblico solo con note di merito. La narrazione, seppur accompagnata da un buon ritmo sceneggiativo, soffre di alcuni importanti buchi narrativi, i quali mettono a dura prova la pazienza di uno spettatore in alcuni casi sconvolto dalla mancanza di risposte a quesiti fondamentali per la comprensione assoluta dei fatti narrati. A tal proposito, è proprio l’ultimo l’episodio che rischia di essere ricordato come uno dei peggiori dell’intera serie, e questo nonostante lo spettacolo offerto dal “classico scontro finale”.

Ovviamente, chi ci legge da tempo sa benissimo che qui ad Universal Movies si cerca di analizzare la struttura in generale di ciò che viene proposto al pubblico, senza mai andare entrare nel particolare per evitare spiacevoli effetti SPOILER.

La regia dei sei episodi di Moon Knight, divisa tra Mohamed Diab, Justin Benson e Aaron Moorhead, si amalgama bene con il lavoro di Slater, e lo fa offrendo al risultato finale il giusto mix tra polpettone classico da intrattenimento, e prodotto maturo capace di offrire allo spettatore anche tematiche importanti, quali la difficile condizione mentale di persone che soffrono di schizofrenia, e disturbo della personalità.

CAST ED ASPETTI TECNICI

Ciò che conferisce splendore a Moon Knight è senza ombra di dubbio Oscar Isaac. L’espressione artistica del bravissimo attore è assolutamente aderente al tipo di aspettative dei fan. Isaac incarna alla perfezione le diverse personalità del protagonista, e lo fa passando da l’una all’altra con facilità quasi disarmante. Ad aiutare l’immensa prova di Oscar Isaac anche una buona caratterizzazione delle singole personalità, nonchè dei suoi alter-ego da supereroi.

Ethan Hawke svolge al meglio il suo compito da villain, e lo fa al netto di alcune alquanto bizzarrie sceneggiative legate al suo personaggio. May Calamawy, infine, si dimostra una spalla di altissima qualità, rubando talvolta la scena al suo collega.

Dal punto di vista prettamente estetico, Moon Knight soffre e non poco. Siamo lontani dai grandi fasti targati Marvel Studios, qui infatti il massiccio utilizzo del CG nei costumi ed in alcune delle sequenze più importanti riserva non poche delusioni in quanto a resa visiva. La fotografia è di qualità, ma comunque molto lontana dagli standard a cui il Marvel Cinematic Universe ci ha abituato nel corso degli ultimi appuntamenti televisivi. Le musiche appassionano, e soprattutto ben si legano con le sequenze più significative. Ottimi, infine, i lavori svolti da punto di vista delle maestose scenografie.

IN CONCLUSIONE

Moon Knight in fin dei conti offre allo spettatore un prodotto di qualità, e questo nonostante i difetti che vi abbiamo descritto nel corso di questa recensione. Trattandosi di un prodotto nato come mini-serie, e quindi come auto-conclusivo, risulta difficile capire appieno il lavoro svolto con l’ultimo episodio, ed ancor di più con la classica scena post-credits. Non conoscendo i piani futuri sul personaggio dei Marvel Studios, ci sentiamo di promuovere la serie, a patto di poter vedere nuovi episodi nel prossimo futuro.

Moon Knight è attualmente presente sul catalogo di Disney+.


Moon Knight
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Regista: Jeremy Slater (Showrunner)

Data di creazione: 2022-05-05 02:12

Valutazione dell'editor
3.5

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