Presentato in anteprima al Bifest, La vita da grandi segna il debutto alla regia di Greta Scarano. Il film è attualmente presente nel catalogo di Netflix Italia; vi presentiamo la nostra recensione.
La vita grandi | sinossi
Irene vive la sua vita a Roma, quando sua madre le chiede di tornare per qualche giorno a Rimini, la città dove è nata e dalla quale è fuggita, per prendersi cura del fratello maggiore autistico, Omar.
Una volta insieme, Irene scopre che Omar ha le idee chiarissime sul suo futuro: non ha nessuna intenzione di vivere con lei quando i loro genitori non ci saranno più ed è pronto a tutto per realizzare i sogni della sua vita: vuole sposarsi, vuole fare tre figli perché 3 è il numero perfetto e vuole diventare un cantante rap famoso.
Ma perché tutte queste cose accadano, Omar deve prima di tutto diventare autonomo. Con Irene inizia così un tenero e toccante corso intensivo per diventare “adulto”.
Nella loro casa piena di ricordi, Irene e Omar affrontano insieme paure e speranze e scoprono che per crescere, a volte, bisogna essere in due.

La vita da grandi | recensione
Un’opera prima non è mai semplice da affrontare, soprattutto se chi la firma è un’attrice molto amata dal pubblico. È una sfida sin dalla scelta del progetto da realizzare, e Greta Scarano con “La vita da grandi” ci urla chiaro e tondo che tipo di storia sceglie di girare.
Il film – basato sul libro autobiografico “Mia sorella mi rompe le balle” dei fratelli Damiano e Margherita Tercon – raccontata la normalità della diversità. Non siamo difronte ad un film “sull’autismo” ma assistiamo a come una condizione non definisca nella sua interezza.
Quando si adatta una storia tratta da una storia vera si può incappare nell’errore di rendere la narrazione più edulcorata per non intaccare la sensibilità del pubblico. La vita da grandi, non ricade in quella casistica. E lo capiamo dalla scelta del protagonista, Yuri Tuci, attore che nella realtà è affetto da autismo, che nell’interpretazione di Omar si dona con sincerità.
Greta Scarano racconta una commedia (commovente) e necessaria sul senso di responsabilità, sui limiti e sulle imperfezioni che non ci definiscono e, ci evidenzia come alcuni rapporti ci possano salvare.
A reggere botta in scena a Omar-Yuri c’è sua sorella Irene interpretata da Matilda De Angelis, chiamata dalla famiglia ad occuparsi del fratello maggiore. Irene, in famiglia è abituata a sentirsi invisibile, le maggiori attenzioni vengono dedicata a suo fratello e, adesso tocca a lei occuparsi (da sola) di tutte le sue necessità ma non lo farà seguendo le istruzioni lasciatele dalla madre, bensì attuerà un programma intensivo per farlo diventare un adulto autonomo.
Il ritorno a Rimini di Irene si dimostrerà essere un viaggio inaspettato, in cui le sue priorità cambiano, e anche la sua visione della vita. La convivenza “forzata” obbliga Irene e Omar a conoscersi meglio, a comprendere le debolezze l’uno dell’altro, e non sarà facilissimo, come ogni viaggio di conoscenza ci saranno incomprensioni e recriminazioni, ma anche scoperte, legami che si rafforzano e sogni da voler realizzare.
La vita da grandi evita la retorica grazie ad un linguaggio ironico che ci mostra un racconto vero e sincero, fatto di paure, conflitti, risate e speranze condivise. Un film che apre il cuore e soprattutto ci regala un nuovo sguardo sulle persone con disabilità, invitandoci a superare ogni pregiudizio e, inoltre, ci ricorda che i legami, seppur di fratellanza, non si scelgono e non devono esser dati per scontati ma costruiti con pazienza superando anche i propri limiti.
La vita da grandi | La recensione del film di Greta Scarano

Regista: Greta Scarano
Data di creazione: 2025-09-14 16:55
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