La Società Segreta dei Principi Minori: Recensione del nuovo film Disney

La Società Segreta dei Principi Minori è il nuovo film supereroistico targato Disney+. Questa la nostra recensione.

Il film è diretto da Anna Mastro, mentre la sceneggiatura è stata curata da Alex Livak e Andrew Green, su una storia originale di Litvak, Green e Austin Winsberg. Nel cast giovanissimo spazio per Peyton Elizabeth Lee, già star della serie Andy Mack su Disney Channel, e Olivia Deeble.

Nascosto tra le spire del DNA dei secondogeniti delle famiglie reali di tutto il mondo si trova un gene che dona loro superpoteri, i quali iniziano a manifestarsi intorno al sedicesimo anno di età. I ragazzi sono ignari della loro diversità e man mano che questa affiora vengono affidati alle cure di insegnanti appartenenti alla loro stessa élite, quella appunto della Società segreta dei Principi Minori. Finita la scuola, e con uno stratagemma, Sam (Peyton Elizabeth Lee) secondogenita della regina di Illiria ed altri quattro principi: Tuma (Niles Fitch), Roxana (Olivia Deeble), Matteo (Faly Rakotohavana) e January (Isabella Blake-Thomas) verranno affidati alle cure di James (Skylar Astin) affinché questi li trasformi in eroi. Durante il loro addestramento, però, un super-cattivo, il prigioniero 34 evaderà dalla prigione in cui è rinchiuso con l’intento di mettere in atto un piano diabolico. Riuscirà Sam, con l’aiuto dei suoi nuovi amici a sventare la macchinazione?

Commento. La Società Segreta dei Principi Minori si presenta da subito come un film corale in pieno stile Disney channel, con un cast giovane e poco incisivo che si rivolge ad un target dai 6 anni in su, per il quale è stato concepito e strutturato. Strizzando l’occhio ai più famosi Power Rangers, e sfruttando un budget di un certo livello, il film però non eccelle e non convince appieno.

La regista Anna Mastro è alla sua prima regia importante. Dopo aver diretto videoclip musicali ed un singolo episodio di Gossip Girl, la Mastro ha avuto il supporto e la fiducia della Disney che le ha affidato questo teen movie, a nostro avviso privo di forti aspettative. La sceneggiatura pressochè banale non ha certo aiutato la filmmaker che, purtroppo, non è riuscita nemmeno a dare il giusto spessore ai personaggi che sembrano più che altro delle caricature basate su stereotipi e cliché banali.

Buona la prova di alcuni attori, anche se non supportati da una qualità di doppiaggio ottimale. Vedendo la pellicola in lingua inglese, infatti, si ha una percezione decisamente migliore dei dialoghi e dell’impegno profuso dagli attori. Potrebbe essere un motivo per utilizzare La Società Segreta dei Principi Minori a livello didattico: la recitazione ben scandita e battute brevi potrebbero essere un buon viatico per far ascoltare ai più giovani un film in lingua, naturalmente arricchito dai sottotitoli (disponibili sia in originale che in italiano).

Mal sfruttata, invece Élodie Yung, la Elektra di Daredevil. Nonostante reciti in un ruolo importante, l’attrice subisce un personaggio relegato a sole poche battute. In ogni caso la sua presenza scenica è degna di nota.

Per il resto la pellicola parte da un’idea simpatica ed intrigante ma, nonostante i mezzi profusi, non mostra gli artigli, andando a far compagnia ad un’altra pellicola Disney recente che non ha colpito nel segno, parliamo ovviamente di Artemis Fowl.

Detto questo, comunque, La Società Segreta dei Principi Minori scorre via bene e sicuramente invoglierà il pubblico preadolescenziale alla visione.

Un finale aperto suggerisce eventuali sviluppi futuri.

Classificazione: 2.5 su 5.

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