La recensione di Brooklyn di John Crowley – Solo vivendo il presente si guarisce dalla nostalgia

Brooklyn

Presentato in anteprima durante la scorsa edizione del TorinoFilm Festival e attualmente in corsa per la stuatuetta come miglior film, dal 17 marzo sarà possibile vedere nelle nostre sale “Brooklyn” di John Crowley con un’accecante e deliziosa Saoirse Ronan.

La forza di “Brooklyn” si trova principalmente nella semplicità (e veridicità) della storia che lo scrittore Nick Hornby ha adattato dal romanzo omonimo di Colm Tòlbìn: la storia di una giovane ragazza irlandese che negli anni ’50 lascia la sua terra per intraprendere una nuova vita oltreoceano.

Brooklyn
Brooklyn

Rose Lacey (Fiona Glascott) fa la contabile in un paesino dell’Irlanda sudorientale, capisce che per la sorella minore Ellis (Saoirse Ronan) non vi sono speranze per un futuro lavorativo e, riesce a trovarle un posto di lavoro a New York. Non sarà facile per Ellis superare il distacco dalla propria casa ma sopratutto dai propri affetti, pur avendo attraversato un oceano lei continua a rimanere legata a loro da un cordone così saldo che non l’aiuta nell’ambientarsi nel nuovo Mondo. Agli occhi esterni sembra malata, ma in realtà ad esser malato é il suo cuore che soffre per il distacco forzato e la lacera con la nostalgia di sua sorella e sua madre.

Si dice che “il tempo guarisca le ferite” e così fa con Ellis, pian piano la ragazza si tiene occupata con lezioni di contabilità e con i balli del sabato sera della parrocchia irlandese, e proprio lì conosce Tony (Emory Cohen) colui che l’aiuterà a capire che é normale sentir la mancanza di casa ma non per questo non deve provare a vivere il suo presente senza sentirsi colpevole.

La narrazione segue tutti i passaggi cardini di un viaggio di formazione e anche qui la protagonista viene portata ad una dura prova: il ritorno a casa, quando sembrava che tutto stesse andando per il meglio, Ellis é costretta a tornare a casa, ed affrontare da “ragazza nuova” l’asprezza e la frustazione di una città che non aveva nulla da offrirle e che ora la rivorrebbe con se.

La nostalgia di casa è come una malattia: prima credi di morire, poi la passi a qualcun’altro

Il nostro parere: 8

Un classico con tutte le caratteristiche che lo appropriano di tale aggettivo. Una sceneggiatura da manuale che segue perfettamente le tappe presenti in un viaggio di formazione e una protagonista che affronta i suoi tormenti e li mostra al pubblico senza spettacolarità estetica, anche solamente con uno sguardo in macchina.

Il film, candidato a tre premi Oscar (miglior film, miglior attrice protagonista, miglior sceneggiatura non originale) uscirà nelle sale italiane il 17 marzo, distribuito da 20th Century Fox.


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