La Recensione di Black Panther, il cinecomic Marvel di Ryan Coogler

Nelle sale italiane ha esordito Black Panther, il nuovo cinecomic Marvel diretto da Ryan Coogler ed interpretato da Chadwick Boseman. Questa è la nostra recensione.

Black Panther è il primo dei tre cinecomics Marvel in uscita nel 2018, gli altri saranno Avengers: Infinity War e Ant-Man and the Wasp, la regia è stata affidata a Ryan Coogler. Nel cast spiccano i volti di Chadwick Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’o, Danai Gurira, Martin Freeman, Andy Serkis, Daniel Kaluuya, Letitia Wright, Angela Bassett e Forest Whitaker.

La trama di Black Panther riprende direttamente dagli eventi di Captain America: Civil War, ovvero con la morte di T’Chaka ed il ritorno a Wakanda da futuro re per T’Challa. L’incoronazione in grande stile del nuovo re di Wakanda però cela un oscuro segreto di corte che portera T’Challa a cambiare radicalmente lo status del suo regno.

Proveniente dall’ottimo successo di critica di Creed – Nato per Combattere, il regista Ryan Coogler è da molti considerato uno dei grandi predestinati di Hollywood e, a dire il vero, il lavoro svolto con Black Panther non può che confermare tali voci. La regia di Coogler è audace sin dai primi minuti, il regista porta in scena una stupefacente visione della Wakanda cinematografica, miscelando tradizione, tecnologia, sociale e azione in maniera sapiente e per nulla confusionaria. Ciò che stupisce maggiormente nel lavoro di Coogler è la semplicità con cui trasforma un semplice film di supereroi, in un messaggio di rivincità sociale, dove ne escono vincitori, oltre che il semisconosciuto Pantera Nera, anche l’Africa e il cosiddetto Girl Power. Le nostre non sono le classiche lodi di convenienza, Black Panther rappresenta davvero il più grande passo avanti fatto dai Marvel Studios nel mondo delle minoranze sociali, ed il merito è tutto di Ryan Coogler.

Risulta di pregevole fattura la caratterizzazione dei singoli personaggi, così come la creazione della mitologia Wakandiana, famosa per le proprie tradizioni, ma nel contempo proprietaria di una tecnologia ancora sconosciuta nel mondo.

A nostro avviso Black Panther influenzerà il futuro del Marvel Cinematic Universe forse più di tutti gli altri capitoli finora giunti in sala, Captain America: Civil War escluso ovviamente. E questo non può che essere un altro motivo di vanto per il bravissimo Ryan Coogler.

Colpiscono in maniera straordinaria gli effetti visivi di Black Panther, ma su questo non c’erano dubbi. I Marvel Studios hanno investito tantissimo su questo film ed i risultati si vedono. Portare in scena la tecnologia futuristica di Wakanda è stata di certo una scommessa difficile da vincere, ma le risorse investite hanno dato i frutti sperati. Volendo trovare un difetto nell’estetica di Black Panther, sottolineamo come il costume del supereroe ricordi quello indossato da Ryan Reynolds in Green Lantern. L’utilizzo del CGI rappresenta una pesante perdita in realismo e fascino. Ma tenere quello ammirato in Captain America: Civil War non era la scelta migliore?

La recitazione in Black Panther di certo non rappresenta l’anello debole …. tutt’altro! Chadwick Boseman dimostra di poter ambire a qualsiasi ruolo in futuro; il suo T’Challa ha spessore, carisma e reattività, tutto quello che si chiede ad un vero supereroe. Il Girl Power è l’arma segreta del popolo Wakandiano, ma soprattutto di Black Panther. Il talento, lo charme e la classe di Lupita Nyong’o non la scopriamo di certo noi, il dinamismo di Danai Gurira è accettuato all’ennesima potenza e il carisma di Angela Bassett è poi la ciliegina sulla torta. I villain di turno sono interpretati da uno straordinario – è dire poco – Andy Serkis e da un sempre più affidabile Michael B. Jordan.

In conclusione non possiamo che promuovere a pieni voti il nuovo capitolo del Marvel Cinematic Universe, ricordandovi di rimanere seduti dopo i titoli di coda perchè sono presenti due scene post-credits, di cui la seconda molto rappresentativa.

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