Gli ultimi tre episodi di Ironheart sono andati in onda su Disney+, e questa è la recensione dell’intera stagione.
Tra i primi progetti della “nuova” divisione televisiva di casa Marvel Studios, la serie Ironheart è andata in scena con sei episodi divisi in due diversi appuntamenti. Creata e diretta da Chinaka Hodge come showrunner, con Ryan Coogler come produttore dietro le quinte, la serie vanta un cast di talento: Dominique Thorne interpreta Riri Williams/Ironheart, affiancata da Anthony Ramos nei panni del villain The Hood, Alden Ehrenreich e Sacha Baron Cohen.
La serie mostra il difficile ritorno a casa da parte di Riri Williams dopo gli eventi di Black Panther: Wakanda Forever. La giovane eroina trova supporto – ed un lavoro – in una piccola banda di criminali capitanata da un losco individuo di nome Parker Robbins che indossa un mantello magico. Ben presto si rende conto che la strada intrapresa è sbagliata, ma come sempre accade a certe azioni corrispondono conseguenze, talvolta pericolose.
Ironheart | Una serie godibile, ma con qualche limite
L’esordio di Riri Williams in Black Panther: Wakanda Forever aveva generato grandi aspettative per questo personaggio amatissimo, soprattutto dai più giovani. Ci si aspettava che Ironheart fosse all’altezza del suo potenziale, ma, come spesso accade nei recenti progetti Marvel Cinematic Universe, la gestione del materiale di base lascia spazio a critiche.
Il lavoro di Chinaka Hodge è apprezzabile: Ironheart diverte, introduce nuovi personaggi del mondo Marvel Comics e mette in luce il talento di Dominique Thorne. Tuttavia, qualcosa non convince del tutto.
Ironheart | Ma cosa realmente non ha funzionato?
A conti fatti, Ironheart raggiunge il suo modesto obiettivo, ovvero divertire ed espandere ulteriormente un universo (il Marvel Cinematic Universe) mescolando magia, occulto e tecnologia hi-tech. Tuttavia, una buona serie non può prescindere da una sceneggiatura solida, e soprattutto coerente al materiale di base. A tal proposito, la Hodge ed il team di sceneggiatori hanno profuso un lavoro per larghi tratti approssimativo, con un ritmo narrativo discontinuo. Il risultato è una prima parte estremamente lenta, poco incisiva e con una caratterizzazione dei personaggi secondari non eccellente.
Senza spoiler, gli ultimi due episodi rappresentano il vero cuore della serie, ma non bastano a farne un capolavoro. Ironheart aveva il potenziale per essere un fiore all’occhiello di Marvel Television, ma si inserisce nel filone dei progetti MCU con spunti interessanti ma non pienamente sfruttati.
Ironheart | Dominique Thorne, The Hood e gli effetti visivi
Dominique Thorne brilla come Riri Williams. La giovane attrice regge il peso della serie con una prova intensa e convincente, gestendo bene il dualismo con il villain The Hood. La sua performance è il punto di forza della serie, specie negli ultimi episodi.
Anthony Ramos, nei panni di Parker Robbins/The Hood, offre una prova discreta, ma la scrittura del personaggio appare superficiale. La scelta di Hodge di dare motivazioni “nobili” al villain toglie spessore a un antagonista che, nei fumetti Marvel Comics, è più complesso e oscuro.
Gli effetti visivi sono, come sempre nei progetti Marvel Studios, di altissimo livello, un valore aggiunto che rende la serie visivamente spettacolare. La colonna sonora, avvolgente, accompagna bene l’azione e mitiga alcuni momenti di stanca narrativa.
Ironheart | Il verdetto finale
In un momento di transizione per i Marvel Studios, Ironheart riflette sia i punti di forza che le difficoltà del Marvel Cinematic Universe. La serie offre divertimento, ma lascia un senso di occasione mancata. Il materiale di base poteva essere sfruttato meglio, ma la qualità di Dominique Thorne e degli effetti visivi rende la visione piacevole. Per alzare l’asticella, servirà tempo.
Ironheart è disponibile su Disney+ con tutti gli episodi.
Ironheart | Recensione della stagione completa su Disney+

Regista: Chinaka Hodge
Data di creazione: 2025-07-05 13:33
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