Intervista a Giorgia Sinicorni, star della serie tv Missions

GiorgiaSinicorni

Dopo aver dato ampio spazio nelle settimane scorse alla serie sci-fi francese Missions, quest’oggi siamo lieti di offrirvi la nostra intervista a Giorgia Sinicorni, unica attrice italiana del cast.

L’affascinante e poliedrica Giorgia Sinicorni, la quale veste i panni dell’astronauta Alessandra Najac, è da considerare uno tra i personaggi più importanti della serie andata in onda su Rai 4 il 6 ottobre scorso, e attualmente ancora disponibile su Rai Play.

Nonostante la giovane età, la Sinicorni ha già all’attivo numerose partecipazioni a film importanti, tra i quali Pauline Detective, con alla regia Marc Fitoussi, Come il vento di Marco Simon Puccioni, ed ancora Outside the Box, diretto da Philip Koch e Baciami ancora di Gabriele Muccino.

Cinema, ma anche tanta televisione. Oltre alla partecipazione a Missions, si possono contare quelle relative a I Cesaroni 4, Don Matteo, Squadra antimafia – Palermo oggi 4, Nemici amici, e La strana coppia.

In teatro va ricordata per Macbeth di William Shakespeare, con alla regia Gabriele Lavia, Il sindaco del rione Sanità di Eduardo de Filippo, per la regia di Carlo Giuffré, ed ancora Come sposare un miliardario, ovvero il capitalismo spiegato da una donna di Audrey Vernon, con l’adattamento della stessa Giorgia Sinicorni.


L’intervista a Giorgia Sinicorni

La tua attività di attrice spazia tra cinema, televisione e teatro, ricoprendo ruoli sia drammatici che brillanti. Dove preferisci lavorare e quali ruoli interpretare?

Per molto tempo ho pensato di poter fare solo “il drammatico” ruoli da  “super tosta”, o al massimo da femme fatale. Poi un giorno ho deciso che era un limite che non volevo facesse parte della mia vita, mi sono sfidata e ho piano piano cominciato a lavorare su dei testi comici di autrici che stimo. In particolare ho scoperto in Francia un testo che mi ha conquistata, comico e politico allo stesso tempo. Ho comprato i diritti e prodotto lo spettacolo comment épouser un miliardaire (prima in Italia poi in Francia) e da li è iniziato un viaggio inaspettato e ora sono alla centesima replica! In generale amo tutte le forme del mio lavoro, il bello è quando si alternano in maniera equilibrata.

Hai un sogno nel cassetto?

“Ne ho così tanti che non so come fare a realizzarli tutti, ma uno di questi  è girare in un film che sia tutto un piano sequenza, tipo Victoria [film del 2015 diretto da Sebastian Schipper]. È l’equilibrio perfetto tra la verità del cinema e la tensione del teatro.”

C’è un’attrice a cui ti ispiri per continuare a formare il tuo già straordinario talento recitativo?

“Non posso dire che ce ne sia solo una, ogni volta che vedo un’artista (uomo o donna) che mi sorprende cerco di rubare il suo segreto. Tra le italiane amo molto Micaela Ramazzotti, per me ha una versatilità e una verità rare. Guardo Valeria Bruni Tedeschi con ammirazione, fa cose che appartengono solo a lei, totalmente inaspettate… Aeree direi.” 

Nonostante tu abbia recitato in diversi film e serie TV, è in Missions che ti vediamo per la prima  protagonista in una serie sci fi, come hai vissuto questa esperienza?

“Adoro la fantascienza da sempre. Quando ero piccola mio padre guardava Blade Runner a ripetizione.  La fantascienza come tutti i film di genere permette di recitare cose “fuori dall’ordinario”. Dal punto di vista del lavoro è molto esaltante perché ti obbliga a pensare molto lontano da te stesso… E poi alla fine c’è un vero godimento nel riguardare le immagini, i costumi, le luci, tutto è lontano dal quotidiano. Insomma nutre ancora di più il lato regressivo di questo lavoro.”


Recensione: Missions 1Missions 2


Ci sono personaggi femminili molto importanti in questa serie e la tua Alessandra nella seconda stagione ha un ruolo di responsabilità nella missione, é un segno dei tempi?

“Penso di si,  alcuni tra i personaggi più importanti della serie sono donne,  anche se fino a poco tempo fa  la fantascienza e lo spazio erano domini maschili.  Penso che sia una bella notizia, va contro i cliché, smuove l’immaginario, crea dei precedenti. Il cinema ha una grande responsabilità  nel proporre dei modelli e il fatto di vedere una donna capitano di una missione su Marte è un modo per dare nuovi immaginari a chi guarda. È l’immaginazione che crea la realtà non il contrario  :)”

Il personaggio di Alessandra Najac in Missions, tra la prima e la seconda stagione,  ha subito una notevole evoluzione: inizialmente cinico e determinato, in seguito  minato nel profondo dai propri rimorsi, assumendo, quindi, maggiore drammaticità e, a nostro avviso, maggiore spessore, tanto da permetterti di mostrare con più forza le tue notevoli capacità recitative. Quali di questi due aspetti del tuo personaggio hai preferito interpretare?

“Nella seconda stagione ho avuto una libertà creativa molto più grande. Il mio ruolo è a dir poco esploso rispetto alla prima stagione.  Non capita spesso di poter recitare dei ruoli cosi dark, è stata una bellissima sfida  e ne sono molto grata agli sceneggiatori.“

La regia, sia nella prima che nella seconda stagione di Missions, ha saputo usare la breve durata di ciascun episodio, confezionando comunque un buon prodotto, come è stato recitare in uno show dalla formula estremamente compressa?  

“Il formato è quello classico prodotto dalla rete, ma  era la prima volta per me. Dal dentro non cambia moltissimo rispetto a delle puntate più lunghe, se non il fatto che la storia sembra andare molto più veloce. Per tenere alta la tensione in tutti gli episodi, la sceneggiatura è più movimentata, quindi bisogna fare ancora più attenzione a non perdere il filo del proprio personaggio.”

Sappiamo che Missions 3 è già stata commissionata, ritroveremo il personaggio di Alessandra Najac e nel caso, se puoi anticiparci qualcosa, subirà ulteriori evoluzioni?

“Si la terza stagione è quasi completamente scritta, so solo che il punto di partenza sarà, come è stato per la stagione due, totalmente inaspettato. Si ricomincerà da un punto di partenza completamente inaspettato. Di conseguenza anche i personaggi  ne risentiranno,  ma so con certezza che Alessandra tornerà.” 

Quali sono i tuoi obiettivi futuri e hai qualche cosa che bolle in pentola da svelarci?

“Ho ancora tanto teatro e la terza stagione di Missions, mi manca un po’ l’Italia, spero di tornare presto a girare.”


La Nostra Gallery

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  • D0B9351 ®Fabio Lovino

Ringraziamo Luca Cattoretti e Fabio Lovino per la gentile concessione delle foto di Giorgia Sinicorni, e Orange Cinéma Séries per le immagini raccolte dal set di Missions.


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