Il Ragazzo che diventerà Re, la recensione del film di Joe Cornish

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Il Ragazzo che diventerà Re è il nuovo film scritto e diretto da Joe Cornish. Questa la nostra recensione.

A secco di regie dal lontano 2011, quando si fece conoscere dal grande pubblico con Attack the Block, il regista/sceneggiatore Joe Cornish torna in sala con un piccolo blockbuster per famiglie. Il Ragazzo che diventerà Re non è altro che una rivisitazione ai giorni d’oggi – e con protagonisti ragazzini – dei leggendari racconti legati a Re Artù.

Nel cast – iper giovanissimo – spazio per Louis Ashbourne Serkis (il figlio del celebre Andy Serkis), Tom Taylor, Angus Imrie, Rebecca Ferguson e Patrick Stewart.

Il Commento

Partiamo col dire che Il Ragazzo che diventerà Re non è altro che un film fatto con ragazzini, e destinato ad un pubblico di ragazzini. Detto questo, dimenticatevi il raziocinio cinematografico, perchè questo è un fantasy assolutamente fuori dagli schemi, e non per questo indimenticabile.

La critica internazionale ha apprezzato lo stile registico di Joe Cornish, il cui film più conosciuto Attack the Block è divenuto nel tempo un vero e proprio cult di genere, ma se il regista è stato assente dai palcoscenici che contano per ben 8 anni un motivo ci sarà. Il lavoro svolto da Cornish è visivamente interessante, ma ricco di ovvietà narrative, cliché di genere, e questo nonostante l’originalità della pellicola sia sotto gli occhi di tutti.

Cornish utilizza ambientazioni storiche, leggende narrative immortali e sequenze tecnicamente interessanti per dare vita ad un fantasy che purtroppo si regge a malapena sulle proprie gambe. La sceneggiatura non è avvolgente, e la storia raccontata frana nella noia totale per buona parte della visione. La battaglia finale è forse l’unico momento in cui il racconto sembra poter raccogliere consensi.

Esteticamente il film non delude. Si tratta in effetti di un “baby” blockbuster dal budget non altissimo ma interessante, e questo ha fatto sì che Cornish realizzasse – almeno esteticamente – un prodotto di qualità. La fotografia di Bill Pope non è di certo il punto di forza del film, così come la colonna sonora, praticamente assente.

Sul cast c’è poco da dire, tranne che è interessante vedere la progenie di Andy Serkis – ovvero Louis Ashbourne Serkis – ottenere già ruoli principali così presto. Il talento del giovanissimo protagonista si fa notare, ma riteniamo sia ancora presto per esprimere un parere completo. Fa rumore – positivamente – la prova del giovane Merlino interpretato da Angus Imrie, mentre deludono le prove di sir Patrick Stewart e Rebecca Ferguson, entrambi in due ruoli che difficilmente potevano lasciar emergere il loro immenso talento.

In conclusione possiamo tranquillamente affermare che Il Ragazzo che diventerà Re avrebbe potuto sfruttare maggiormente il potenziale narrativo, magari per aprire un nuovo franchise cinematografico, ed invece entrerà di diritto nel limbo dei film dimenticabili.



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